Monitoraggio Caccia, la Regione chiede alle associazioni i tesserini degli ultimi anni

Monitoraggio Caccia, la Regione chiede alle associazioni i tesserini degli ultimi anni

Redazione

Monitoraggio Caccia, la Regione chiede alle associazioni i tesserini degli ultimi anni

Dom, 10/03/2024 - 17:15

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Servirà per definire le quote dei carnieri delle specie da monitorare. Puletti: speriamo novità positive, intanto scongiurata la fine del tesserino tradizionale

Gli uffici preposti della Regione Umbria hanno chiesto alle associazioni venatorie i tesserini venatori degli ultimi anni. Una pratica che tra i cacciatori umbri riapre il dibattito sul funzionamento del monitoraggio da parte dell’Osservatorio. E’ dalla lettura dei tesserini negli ultimi anni che ad esempio vengono indicate le quote del carniere massimo della tortora in preapertura.

“L’auspicio è che dai tesserini 2018-23 che l’Assessorato, pur in ritardo, ha recentemente chiesto alle associazioni venatorie, si possano avere novità positive sui carnieri a disposizione per le prossime preaperture”, commenta il consigliere regionale Manuela Puletti. Che intanto ha espresso soddisfazione per la risposta ricevuta in Aula sulla sua interrogazione, sottoscritta anche dai colleghi Castellari e Mancini, con cui evidenziava la necessità di mantenere i tesserini venatori cartacei insieme a quello digitale che la Regione Umbria si appresta ad introdurre anche per la caccia generale, oltre che per le specie di cui si richiede il puntuale conteggio dei capi abbattuti.

“Esprimo soddisfazione – spiega Puletti – perché il mantenimento di entrambi i tesserini tende una mano verso il mondo venatorio, i singoli cacciatori e le associazioni che lo avevano richiesto a gran voce. Del resto, è quanto avviene nelle altre regioni che stanno introducendo il tesserino digitale. E’ una piccola vittoria che la Lega si intesta – prosegue Puletti – e sicuramente questo ci stimola a continuare a portare in Aula le proposte e le esigenze del mondo venatorio, perché siano ascoltate e quando possibile accolte”.

Puletti ricorda poi concretamente l’importanza del mantenimento anche del tesserino cartaceo: “Le esperienze delle preaperture, pur giustificate dai paletti posti dalle normative europee e nazionali, dimostrano i limiti delle app. Con problemi pratici nell’aggiornamento e soprattutto legate alla mancanza di connessione ad internet in aree rurali e montane dove si pratica la caccia. Oltre a costituire un potenziale pericolo, perché costringe i cacciatori a monitorare continuamente il proprio cellulare, cosa che potrebbe essere motivo di distrazione. Tra l’altro, molti cacciatori, e non soltanto quelli di una certa età, non dispongono di uno smartphone e di una connessione ad internet, o comunque non sanno utilizzare le app, cosa che di fatto, ingiustamente, crea una discriminazione, impedendo ad alcuni di svolgere l’attività venatoria. L’uso esclusivo del tesserino digitale avrebbe rischiato, come abbiamo ribadito all’assessore, di scoraggiare molti cacciatori, che già hanno abbandonato a malincuore la loro passione a causa di tante restrizioni normative e difficoltà burocratiche. Rischio che, almeno per il momento – conclude – grazie alla Lega è stato scongiurato”.

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