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Mondiale ChessBoxing, arriva il grande momento per Sergio Leveque e la Boxe Spoleto

E’ arrivato il grande momento per Sergio Leveque e la Boxe Spoleto! Infatti per il giorno 8 giugno prossimo è previsto nella Royal Hall di Londra il primo combattimento del Torneo Mondiale di ChessBoxing dei pesi massimi.

Un Torneo ai quali prenderanno parte, oltre all’attuale Campione del mondo, il russo Nikolay Sazhin, anche l’altro portacolori della Boxe Spoleto, l’attuale detentore della Corona Europea, Gianluca Sirci.
Per Sergio Leveque che sarà ovviamente accompagnato in questa importantissima trasferta londinese dal suo Maestro Gianni Burli, sarà del combattimento più importante della sua carriera. Avversario per questo match sarà il britannico Mark Pilkington.
Come prevede il regolamento il combattimento si svilupperà su undici round, di cui cinque di scacchi e quattro di pugilato alternati.
Si comincerà con il primo round di quattro minuti di scacchi al quale seguirà il secondo di pugilato da tre minuti e così via.
Il Torneo mondiale prevede la partecipazione di otto pesi massimi provenienti da tutto il mondo. Il sorteggio effettuato a Londra nei giorni scorsi dall’organizzatore Tim Woolger ha previsto che i nostri due atleti, appartenendo entrambi alla Boxe Spoleto, il Sergio Leveque e Gianluca Sirci, si potranno incontrare soltanto nel combattimento di finale.
La partenza è prevista dall’aereoporto di Ancona il giorno 7 giugno prossimo ed a completare lo staff sarà anche il Maestro di scacchi Corrado Sabia di Salerno.
Sia il pugilato che gli scacchi hanno in comune tante e significative sfaccettature. La strategia di un combattimento di boxe è pari a quella che un giocatore di scacchi deve mettere in essere durante la sua partita.
Lo sforzo psicofisico che viene richiesto ai due contendenti è estremamente elevato in quanto le due discipline spingono gli atleti al loro limite, sia sul piano fisico che su quello mentale e quando, al suono del gong che decreta la fine del round di pugilato, dopo essersi sfilati i guantoni, ci si accinge a sedersi davanti alla scacchiera, lo sforzo psicologico che serve per tornare a parlare di scacchi, che necessita per addentrarsi nuovamente nella strategia delle varie “ mosse” è davvero tanto.
E così anche quando, al termine dei quattro minuti regolamentari che sono di fatto la durata di un round di scacchi, ci si avvicina all’angolo dove il Maestro infila nuovamente i guantoni e il paradenti, con infinita fatica, si riprende la via del quadrato per disputare nuovamente i tre minuti del round di pugilato..
La conclusione del confronto può avvenire con un verdetto di “ Scacco Matto”, oppure con un verdetto di” KO oppure di KOT”, oppure con un verdetto che viene dato in virtù del tempo scaduto, i 12 minuti che deve necessariamente durare la partita da un punto di vista scacchistico. Come dire che chi fra i due contenenti, durante l’ultima ripresa di scacchi, finisce il tempo a disposizione, viene dichiarato sconfitto.