Si chiama “Mondi sconosciuti, mondi di sconosciuti, mondi disconosciuti” la particolare mostra che verrà inaugurata questo pomeriggio alle 16.30 al Chiostro di San Nicolò e che rimarrà esposta fino al 30 ottobre ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30.L'esposizione è organizzata dall'amministrazione comunale con la collaborazione della cooperativa Il Cerchio che ha accolto volentieri la “sfida” di dare valore ai lavori espressivi realizzati dalle tante persone “sconosciute e disconosciute” che abitano il mondo sconosciuto del welfare.L'esposizione nei locali vetrati e luminosi al primo piano del S. Nicolò è articolata alternando soggetti che appartengono idealmente a tre diverse sezioni, testimoniate ciascuna da una ventina di opere.Era un anno fa quando dalla proposta di esporre alcune xilografie di Massimiliano Mirabella è nata l'idea di organizzare una collettiva dove la forza della meticolosa espressività delle sue incisioni trovasse maggior enfasi in un'avventura più collettiva: quella dell'esprimersi.Puntuali le parole con cui il prof. Claudio Stella (liceo classico F. Frezzi – Foligno) , presenta la mostra “Potrebbe succedere che esprimersi sia un'avventura verso l'ignoto…”, belle ma soprattutto assolutamente espressive dello spirito dell'esposizione.Spirito che l'amministrazione comunale ha da subito voluto condividere con la Cooperativa Il Cerchio che ha curato l'immagine, l'allestimento, gli aspetti organizzativi e di gestione coinvolgendo (concordemente con i servizi interessati) nell'attività le ragazze e i ragazzi dei Centri Diurni gestiti per conto del Distretto n.2 della ASL 3 e dello stesso Comune di Spoleto e di Giano dell'Umbria. Dunque alle venti xilografie di Massimiliano Mirabella si alternano altrettanti pezzi realizzati con tecniche diverse. Sempre emozionanti i batik di Fabrizio e di Letizia, in “prima assoluta” i colorati disegni ora farfalle ora fiori che nascono estemporaneamente dall'iterazione di Tiziana con le operatrici e gli operatori che l'accompagnano quotidianamente nella sua avventura espressiva (e non solo), Suggestivi gli acquarelli di Alessandro Mattozzi, imponenti e delicati i pannelli in legno realizzati collettivamente dal Nonsololegno. Due pannelli rappresentano in forma del tutto originale e colorata le attività espressive attraverso l'uso del telaio, testimoniate anche attraverso un simpaticissimo video e della rilegatoria d'arte.Un'ulteriore sezione di opere è in formato 30 x 40 e accompagna tutto il percorso dell'esposizione presentandosi con queste parole:”Welfare è parola nota, di uso comune (particolarmente in questi giorni) e quasi quotidiano. Ma nonostante questo individua un mondo “altro”. Un inevitabile “incidente” della società quotidianamente presentata e presente sui media.Un mondo sconosciuto di sconosciuti disconosciuti.A prova di ciò la fatica di dare nome e immagine alle azioni che fanno del welfare un mondo ricco di opportunità che meritano invece di essere conosciute, riconosciute, e potervisi infine riconoscere.L a Cooperativa Il Cerchio destina una parte delle sue risorse umane, logistiche ed e economiche per proporre non solo servizi attenti alle esigenze delle persone e delle reali disponibilità economiche della collettività e di ciascuno……ma anche identificabili attraverso un nome e una immagine significativa, piacevole e condivisibile con la comunità.Questa sezione dell'esposizione illustra gli aspetti grafici e comunicativi di alcuni progetti dal 1990 a oggi”.Si tratta di 21 progetti, non tutti concretamente realizzati e alcuni ideati anche per conto terzi dalla cooperativa Immaginazine, di cui si presenta in alcuni casi la genesi dell'immagine grafica e in altre lo “spirito” che la veste grafica si impegna a rappresentare. Apre la “rassegna” il manifesto de “La bottega dei vecchi balocchi”, anno 1990. Infine, proprio nel cuore del percorso espositivo un piccolo disegno di Maurizio Merini (esposto in originale) prende persino vita in un breve cartone animato che un notebook mostra ai visitatori.