C’è chi parla di ‘Modello Montefalco‘ e chi di ‘potenziale inespresso’. L’attenzione intorno alla città del Sagrantino non accenna a spegnersi. Ad intervenire stavolta è la consigliera regionale Pd, Donatella Porzi. “Non è mio costume intervenire nelle polemiche in genere, ma la superficialità del coro delle difese d’ufficio degli amministratori montefalchesi e del cosiddetto ‘Modello Montefalco’ lascia perplessi e mi ha indotto a fare degli approfondimenti“. Per la Porzi “le argomentazioni usate dai parlamentari della Lega e dal loro leader, Matteo Salvini, suonano sterili e poco produttive, condite con toni da eterna battaglia di campagna elettorale piuttosto che dall’analisi dei temi e sulle politiche per gestire gli stessi”.
Porzi, intervenendo dunque in merito al “buco di bilancio di Montefalco, al centro del dibattito da mesi”, rimarca che “nessuno mette in discussione la notorietà della città e la sua straordinaria bellezza, ma è opportuno analizzare i numeri dell’Osservatorio regionale per capire a fondo il cosiddetto ‘Modello Montefalco’, i suoi punti di forza e le sue debolezze”. “Ecco dunque – spiega – che i dati regionali parlano di presenze, per il 2019, a 44.095. Un ottimo risultato, ma non certo il migliore rispetto ad altre città, con le stesse caratteristiche, che hanno fatto anche meglio di Montefalco. Parliamo di Bevagna: 47.181, Spello 56.404, Trevi 65.480, Bastia Umbra 48.360. Città di vario colore politico, ma con i conti a posto, segno di una oculata attività di amministratori attenti allo sviluppo da una parte e a far quadrare i conti dall’altra”.
Per Porzi, quindi, “stando ai numeri ufficiali dell’Osservatorio, vanno meglio di Montefalco, sul fronte turistico, anche Torgiano e Nocera Umbra. In questo caso però sussistono gravi problemi di bilancio. Il tutto, ovviamente, senza prendere in considerazione realtà che non possono essere paragonate perché diverse nelle dimensioni e capaci di altre forme di turismo che sarebbe improprio mettere a confronto: penso a città più grandi come Perugia e Spoleto, oppure Assisi o il Lago Trasimeno che sviluppa un modello specifico. Tutte aree che contano su un tipo di turismo diverso”. Porzi prende in esame poi la permanenza media: “il ‘Modello Montefalco’ – continua la consigliera Dem – evidenzia allo stesso modo luci ed ombre. Montefalco presenta un dato di 2,28 giorni di media mentre altre realtà paragonabili, come ad esempio Gualdo Cattaneo, ne conta 3,34. Una disparità che mette in evidenza più che un modello, un potenziale inespresso e non sfruttato”.
Secondo Donatella Porzi, in conclusione, “sarebbe stata necessaria una seria politica di incentivazione e sostegno, per accompagnare gli investimenti delle strutture ricettive. Sarebbe utile una seria politica di rete, anche con i Comuni limitrofi, al fine di aumentare la permanenza dei turisti. Questo, più che i vuoti proclami, potrebbe essere un modello su cui lavorare dai livelli nazionali a quelli locali maggioranza e minoranza con l’unico obiettivo di servire seriamente la comunità umbra tutta”.