La moda entra nella campagna elettorale umbra. E non perché le due candidate più accreditate alla vittoria – la governatrice uscente Donatella Tesei e la sindaca di Assisi Stefania Proietti – abbiano deciso di affidarsi ad un’armocromista, come confidato, in una celebre intervista, dalla segretaria nazionale del Pd Elly Schlein.
A dispetto di due donne in lizza, in Umbria la moda in politica viene declinata al maschile. Fa notizia la cravatta rossa sfoggiata dal leader della Lega Matteo Salvini. Che gli offre l’assist per una battuta sulle “cravatte rosse” di Brunello Cucinelli. Il cui “stile”, stavolta, non è però piaciuto agli elettori di centrodestra, che sui social hanno criticato la preferenza manifestata nei confronti della candidata avversaria.
Intervistato proprio su questo da Maria Corbi per La Stampa, il re del cashmere spiega: “Non leggo i social. Sono nato da una famiglia di socialisti riformisti, ho votato anche socialdemocratico prima che il partito sparisse”. Aggiungendo: “Non cambierò mai identità, non voto l’uomo ma la mia concezione politica”.
Un endorsement a Stefania Proietti che non viene smentito, dunque, ma motivato più dall’appartenenza di campo che da una scelta sulla candidata. Né ha un valore particolare, per Cucinelli, il fatto che Proietti e Tesei siano donne: “Mi interessa soprattutto che siano persone per bene. Vivo circondato da donne, non mi fa effetto vederle al potere”.
Cucinelli le ha incontrate entrambe, Tesei e Proietti. Su loro richiesta, precisa. Sostenendo di aver detto a tutte e due la stessa cosa: nessuna ricetta, ma l’auspicio di un dialogo ritrovato, per quella che lui chiama “la bella politica”. Che è anche la “Buona Politica”, come il nome della scuola che a dicembre annuncia aprirà a Solomeo. La capitale umbra della moda. E della politica, forse.
Ma quando gli viene chiesto se vorrà entrare direttamente in politica, Brunello Cucinelli risponde: “Non ci sono possibilità, io faccio il mio lavoro. Amo la politica, ma non sono un politico“.