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Mobilità/Terni, inaugurati gli SmarTer Days 2013

Riccardo Foglietta

È stata firmata questa mattina, a Palazzo Spada, una convenzione finalizzata all’installazione di colonnine utili alla ricarica dei veicoli elettrici, che ha visto come firmatari la Regione dell’Umbria, il Comune di Terni, l’ASM Terni S.p.A. ed Enel Distribuzione S.p.A. L’accordo stipulato rientra in un progetto più ampio che al momento coinvolge tredici Comuni umbri e prevede la sperimentazione di una rete di ricarica per i veicoli elettrici dotati di tecnologie intelligenti, sviluppata da Enel e adottata da ASM Terni all’interno di una logica di interoperabilità regionale. Erano presenti in sede di conferenza stampa Luigi Bencivenga, assessore comunale all’Ambiente e alla Mobilità, l’assessore all’Ambiente della Regione Umbria Silvano Rometti, il presidente di ASM Terni Carlo Ottone ed il Direttore Divisione Infrastrutture e Reti di Enel Livio Gallo. Il sistema di ricarica di Enel dovrebbe basarsi sulla tecnologia della sua rete e, nello specifico, su infrastrutture sia domestiche che pubbliche dotate di un contatore elettronico e di un sistema di gestione da remoto. I tredici Comuni coinvolti nel progetto saranno quelli di Terni, Narni, Spoleto, Orvieto, Perugia, Assisi, Gubbio, Città di Castello, Foligno, Norcia, Cascia, Todi e Castiglione del Lago. Per quanti riguarda la città di Terni, le colonnine di ricarica saranno ubicate in Via Bramante, Via Cassian Bon, Via Nerva, Via Istria, Via della Caserma e presso Piazza Europa, Piazza Carrara, Largo Manni e Largo Villa Glori. L’assessore Bencivenga ha specificato che: “Si è deciso di iniziare dal centro storico, con punti di ricarica situati all’interno della zona a traffico limitato; è previsto in seguito un ampio allargamento, sviluppato per cerchi concentrici, della porzione di territorio coperta.” Queste, invece, le parole dell’assessore Rometti: “Questa iniziativa, che rientra in un piano più complessivo per la cui realizzazione è stato presentato un progetto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a cui è stato richiesto lo stanziamento di circa 690.000 euro, ha un significato importante per la nostra Regione, perché permette di dare sostanza ad un piano incentrato sulla tutela della qualità dell’aria, su cui incidono la mobilità, gli insediamenti industriali e le attività produttive distribuite sul territorio. Le città individuate per la sperimentazione sono caratterizzate, inoltre, da una forte attrattiva dal punto di vista turistico e culturale.” “Questa iniziativa – ha specificato l’ing. Gallo – concretizza l’accordo firmato nel mese di settembre da Enel e Regione Umbria, che ritengo possa diventare un modello per l’Europa grazie alla possibilità di percorrere grandi distanze senza inquinare. Auspichiamo, in questo modo, di dare un contributo importante alla sostenibilità ambientale e, nel contempo, al turismo ed all’economia locali.” Rimane da chiedersi, a questo punto, se il Comune di Terni dovrà in qualche modo riprogrammare la conformazione ed il funzionamento della zona a traffico limitato locale e, soprattutto, quanto sia accessibile per un consumatore medio l’acquisto di un veicolo elettrico. Successivamente alla conferenza stampa abbiamo avuto la possibilità di attraversare il centro cittadino a bordo di una utilitaria, messa a disposizione per testare le prestazioni di alcuni modelli di auto elettriche. Il responsabile del concessionario di riferimento ha illustrato alcuni costi: l’acquisto del modello provato si aggira intorno ai 28.000 euro; è possibile, però, pagare una rata mensile di 480 € comprensiva di assicurazione e manutenzione, previo anticipo di 3.000 euro; gli ultimi 12.000 euro previsti dal pagamento, infine, possono essere risparmiati restituendo il veicolo presso il concessionario in cui è stato acquistato il mezzo. L’interrogativo maggiore, però, sembrerebbe un altro: ai fini della tutela della qualità dell’aria, su cui come ha sottolineato l’assessore Rometti incidono anche gli insediamenti industriali e le attività produttive, non sarebbe il caso di inserire iniziative di questo tipo in un quadro più ampio, volto a garantire in maniera inconfutabile la salute dei cittadini dai possibili rischi derivanti da un lato dallo smaltimento degli scarti della lavorazione industriale, dall’altro dalle emissioni degli inceneritori?

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