Il fenomeno del mobbing sui posti di lavoro è in aumento. A registrarlo proprio lo sportello Antimobbing della Uil che in una nota ha diffuso i dati relativi all’anno 2012.
Lo spettro dei soprusi. Più del 12% di telefonate in aumento rispetto il 2011. Due gli elementi che colpiscono: la conferma che in maggioranza le presunte vittime sono donne e che la maggior parte delle richieste di aiuto viene da lavoratori del Pubblico Impiego (75%). Naturalmente non sempre la percezione di essere vittima di mobbing si rivela concreta ma tale percezione rivela comunque il sospetto di lacune organizzative del lavoro.
L’attività dello sportello. In sei casi lo sportello Antimobbing ha dato mandato agli avvocati di intraprendere il percorso legale per tutelare le persone sottoposte ai presunti soprusi. Delle persone che hanno telefonato, 18 hanno accolto l’offerta di offerta di sostegno psicologico da Psicologi e psichiatri collegati all’ organizzazione.
Assistenza psicologica e legale, garantito l’anonimato. “Molte persone si fermano – spiega Agelo Garofalo responsabile della struttura in Umbria – allo sfogo con i nostri responsabili degli sportelli per timore di ulteriori ripercussioni nel posto di lavoro, questo ultimo elemento dimostra ancora di più quanto è urgente la realizzazione di una legge Nazionale che tuteli i lavoratori contro i soprusi restituendo la sicurezza del diritto del più “debole” contro il più “forte” è inaccettabile che per non mettere in pericolo il proprio posto di lavoro o per il timore di trasferimenti “punitivi” vi siano persone che si devono arrendere ad angherie e umiliazioni professionali. Invitiamo tutti i lavoratori a rivolgersi presso di noi con serenità avranno garantito il più assoluto anonimato, e il massimo sostegno sia psicologico che legale”.