Orvieto

“Mio padre è deputato, vi faccio licenziare”: 3 giovani nei guai

Mio padre è un deputato e vi farò licenziare“. E’ costata cara la minaccia ad uno dei giovani fermati qualche giorno fa dalla polizia ad Orvieto per violazione della normativa anti-Covid.

Il fatto è accaduto alcuni giorni fa, quando una pattuglia della Squadra Volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Orvieto – nell’ambito dei controlli finalizzati al rispetto della normativa anti-Covid, disposti dal Questore di Terni –  aveva notato e fermato cinque giovani che si trovavano all’esterno ed all’interno di un bar.

Giovani ubriachi, uno minaccia gli agenti

I poliziotti hanno subito invitato i giovani ad uscire dal locale e a mettersi la mascherina, ma durante le procedure di identificazione, alcuni dei giovani, tutti residenti fuori regione, che emanavano un forte odore di alcool e che avevano difficoltà anche a deambulare, hanno iniziato a mostrare un atteggiamento insofferente nei confronti degli agenti. Uno di loro ha chiesto ai poliziotti il numero di matricola, dicendo che era figlio di un deputato e che li avrebbe fatti licenziare, il tutto cercando di avvicinarsi agli agenti senza peraltro indossare la mascherina.

A quel punto i poliziotti si sono visti costretti ha chiamare un’altra pattuglia, che ha supportato i colleghi nell’espletamento delle attività di polizia ed nell’accertamento di tutte le violazioni che i cinque giovani avevano posto in essere.

3 giovani multati, sanzione anche al bar

Al termine degli accertamenti, il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza ha redatto a carico dei giovani tre sanzioni da 400 euro per non aver indossato la mascherina anti-Covid, due segnalazioni alla prefettura per ubriachezza e una contravvenzione all’esercente del bar per somministrazione di bevande alcoliche all’interno del locale in violazione della normativa anti-Covid.

Inoltre, il giovane millantatore, che ha minacciato di far licenziare i poliziotti tramite il padre parlamentare, è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Terni per il reato di minacce a pubblico ufficiale.