Perugia

“Mio figlio mangia a scuola solo se so quanto dovrò pagare”

Ritardare l’invio dei primi bollettini alle famiglie per il pagamento del servizio mensa scolastica del figlio oppure applicare le tariffe in vigore lo scorso anno e poi provvedere, eventualmente, ad un conguaglio. E’ quanto chiede all’amministrazione comunale ed agli uffici dei servizi scolastici l’avvocato Paolo Pagliacci, in qualità di presidente dell’Associazione scuole infanzia Italo Calvino, Leonardo da Vinci e della primaria Giovanni Cena.

Oltre a ritocco delle tariffe verso l’alto, che portato in alcuni casi ad aumenti del 50 per cento rispetto a quanto si pagava lo scorso anno, Pagliacci lamenta la difficoltà di definire puntualmente il costo del servizio per ciascuna famiglia in base al reddito Isee. Ciò perché i Caf, a causa dei numerosi servizi per i quali è richiesta tale certificazione, sono indietro nel calcolo dell’Isee. Per alcune categorie lavorative, poi, non sono ancora scaduti i termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi e quindi non è ancora possibile stabilire la fascia Isee della famiglia. Tutto questo, non consente agli uffici comunali di stabilire quanto, in base ai nuovi scaglioni entrati in vigore quest’anno, alcune famiglie debbano pagare per il servizio mensa del figlio a scuola.

Secondo quanto comunicato dall’avvocato pagliacci nella pec inviata in Comune, alcuni genitori si riservano di confermare o meno l’iscrizione dei propri figli al servizio di refezione scolastica solo all’esito della determinazione della tariffa puntuale. Insomma, prima di far mangiare i propri figli a scuola, vogliono sapere quanto sarà il costo.