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Ministero a Norcia per il piano di sviluppo economico delle aree interne

Redazione

Ministero a Norcia per il piano di sviluppo economico delle aree interne

Una commissione con a capo l'ex Ministro Barca in visita ieri per valutare la candidatura dell'intera Valnerina
Ven, 14/11/2014 - 10:32

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“La Valnerina deve osare di più, esprimere meglio il suo potenziale, guardarsi dal conservatorismo e rischiare. Solo così potrà innovarsi e crescere”. E’ stato diretto l’ex ministro per la Coesione territoriale nel governo Monti e oggi dirigente generale al Ministero dell’Economia, Fabrizio Barca, ieri mattina a Norcia insieme ad una commissione interministeriale chiamata a valutare la candidatura presentata dall’intero territorio della Valnerina (compresa quella del versante ternano) nell’ambito del Piano nazionale di sviluppo delle Aree Interne.

Per poter beneficiare di questa strategia di sviluppo riservata alle aree più lontane dai servizi primari e finanziata dai fondi comunitari 2014-2020, per una somma complessiva di tre milioni e 800 mila euro, 14 Comuni della Valnerina si sono uniti presentando un dossier contenente criticità e risorse del territorio. Lo hanno fatto per il tramite del Sindaco di Norcia Nicola Alemanno, portavoce dell’area, di rappresentanti della Regione Umbria, della scuola, dei servizi sanitari e dei trasporti, ma anche attraverso gli imprenditori locali, le realtà produttive e l’associazionismo.

“Quella di oggi – ha detto in apertura il sindaco Alemanno – è un’opportunità preziosa per il nostro territorio, che in questi anni ha già sperimentato forme di gestione integrata di vari servizi, da quelli sociali a quelli di protezione civile, per non parlare dei vari progetti intercomunali e di area vasta, finanziati da enti come BIM, GAL e CEDRAV, che ci hanno permesso di salvaguardare i servizi minimi e di fare di più con meno. Siamo certi – ha aggiunto – che queste nostre piccole comunità, se sostenute, potrebbero diventare città smart esemplari, aperte all’interculturalità, creative e innovative, focalizzate sulla valorizzazione della propria identità storica e culturale e sul benessere equo dei cittadini”.

Gli interventi dell’audizione pubblica si sono quindi orientati e concentrati sui quattro pilastri del progetto: lo sviluppo locale, la mobilità, la scuola e la sanità. In merito al trasporto pubblico sono state presentate diverse criticità legate soprattutto alla mobilità interna e alla mobilità verso i servizi dei capoluoghi di regione. “La Valnerina – ha detto a proposito Massimo Procopio di Isfort e membro del Comitato nazionale per le aree interne – potrebbe diventare un territorio sperimentale per l’integrazione oraria e tariffaria dei mezzi di trasporto, per l’attivazione di servizi innovativi a domanda come pure per l’integrazione dei servizi di trasporto tradizionali con la mobilità dolce”. Nell’illustrazione delle problematiche riguardanti la scuola sono emerse parimenti delle proposte progettuali valutate molto positivamente dalla commissione. Accanto alle difficoltà oggettive illustrate dalle due dirigenti scolastiche dei plessi di Norcia e Cascia (discontinuità dell’insegnamento, carenza di dotazioni organiche, difficoltà nei trasporti, …) sono stati messi in luce interessanti progetti di crescita come la formazione dei giovani attraverso le nuove tecnologie e l’attivazione di green jobs per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro.

A questo riguardo molto innovativa la proposta lanciata dallo stesso Barca di “fare un accorpamento dei vari plessi scolastici della Valnerina prevedendo la costruzione di una scuola ex novo”. “Oggi – ha ribadito lo stesso Barca nelle conclusioni, riferendosi a tutti i servizi, compresi quelli sanitari – bisogna fare rete nel territorio per contare nel tavolo decisionale della politica. Occorre creare un’alleanza permanente tra i Comuni e lavorare su due o tre idee innovative. Le proposte sono tante ma occorre scegliere su quale settore specifico e su quale progetto in particolare convogliarle. Si tratta di rischiare e fare scelte difficili, ma è necessario se si vuole combattere lo spopolamento e creare una migliore qualità della vita”.

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