Sono ore di grande apprensione per il futuro della Industrie Minerva, la società di Santo Chiodo di Spoleto la cui crisi rischia di metter sulla strada un centinaio di operai. E’ stata dunque un’altra giornata frenetica, quella odierna, che si è giocata, ancora una volta, su più tavoli. Ma andiamo con ordine. Sono i sindacalisti di Fim, Fiom e Uilm (Pierotti, Giannini e Conti) ad annunciare che in mattinata la proprietà, ovvero il cavaliere Luigi Marcoaldi, ha finalmente liquidato le competenze del personale relative al mese di agosto e che a giorni verranno saldate anche quelle di settembre. Ma i tre sindacalisti colgono l’occasione per aggiungere di non aver affatto gradito le critiche mosse loro questa mattina dal sindaco Massimo Brunini dalle colonne del Giornale dell’Umbria. “Brunini non si permetta di criticare il nostro operato – tuona al telefono Adolfo Pierotti della Fim Cisl – e pensi un po’ più ai problemi che ha la città che sta governando, che non mi pare siano pochi. Noi la nostra parte la stiamo facendo e non è certo merito del sindaco se oggi sono stati pagati gli stipendi”. “Il nostro obiettivo – prosegue Giannini della Fiom – è la salvaguardia dei posti, che i dipendenti della Minerva possano continuare a lavorare, quello che abbiamo ottenuto è grazie alle inziative di protesta che abbiamo messo in atto”. I tre quindi annunciano che la cordata di imprenditori che si è costituita in questi giorni, potrebbe già da lunedì rilevare l’azienda sotto forma di affitto. Alla domanda di TO® che una simile operazione rischia di esser più di natura finanziaria che industriale, i tre sostengono che “non ci sono all’orizzonte soluzioni migliori, che l’esposizione finanziaria è troppo elevata perchè ci possa essere qualche imprenditore disposto a rilevare le quote azionarie”. Fin qui la posizione di Cgil, Cisl e Uil del territorio che annunciano una assemblea dei lavoratori per lunedì mattina alle 8:00 e l’incontro, un’ora e mezza dopo, in Confidustria a Perugia “per ascoltare e valutare il piano industriale della cordata”. Top secret i nomi: dal sindacato non trapela nulla, se non che “sarebbero personaggi legati al settore comemrciale della Minerva”. L’inchiesta che ha così avviato Tuttoggi.info è riuscita però a individuare i possibili affittuari, che gia domani mattina dovrebbero essere in uno studio notarile per costituire la nuova società. E qui cominciano le sorprese. Perchè i due principali protagonisti di questa “cordata”, stando a quanto trapelato, altri non sarebbero che Raggi e Galeotti, i due manager di punta della gestione Marcoaldi, rispettivamente procuratore legale e presidente della Industrie Minerva. Facile immaginare che i due dirigenti non possano far fronte al debito fin qui accumulato dalla Minerva, dal momento che ci sono ben 12 milioni di euro da restituire alle banche. Dalla partita si sarebbe invece sfilato all’ultimo momento l’industriale perugino Margheritelli. Ma c’è di più, ed è qui che si ha il sospetto che la partita sia inficiata da un certo nervosismo, da una troppa fretta a chiudere subito la vertenza. Eh sì, perchè proprio poco fa, nella sede di Sviluppumbria a Perugia, è terminata una delicatissima riunione fra i vertici degli istituti di credito interessati dalla crisi e le istituzioni regionali. Pare infatti che un acquirente ci sia; un industriale umbro disposto, attraverso un percorso concordato anche con le parti sociali, a rilevare il pacchetto azionario, quanto meno la maggioranza delle quote sociali. Facendo così fronte a quell’esposizione finanziara che nessun altro è al momento in grado di rilevare. E, pare di capire, con la benedizione di tutte le istituzioni regionali. Per l’imprenditore, di cui al momento non è nota l’identità, si tratterebbe dunque di compiere una vera e propria corsa contro il tempo, perchè dovrà arrivare ad una proposta rima di lunedì prossimo. Per consentire a Fim-Fiom-Uilm di valutare tutte le proposte sul tavolo. Chissà, forse con qualche giorno di tempo in più si sarebbe potuto ragionare tutti meglio. Ma aveva poi davvero tutti i torti il sindaco Brunini?
(Carlo Ceraso)