MINERVA, CONSIGLIO COMUNALE APERTO PER AFFRONTARE IL FUTURO - Tuttoggi.info

MINERVA, CONSIGLIO COMUNALE APERTO PER AFFRONTARE IL FUTURO

Redazione

MINERVA, CONSIGLIO COMUNALE APERTO PER AFFRONTARE IL FUTURO

Mer, 02/01/2008 - 15:08

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Un anno difficile per l'occupazione spoletina, il 2007, soprattutto dopo la vicenda della Industrie Minerva, azienda dichiarata fallita dal tribunale di Spoleto a metà ottobre. Un provvedimento arrivato dopo la crisi ed il conseguente sciopero dei lavoratori, con debiti accumulati per qualche migliaia di euro.

Se il curatore fallimentare ha cercato sin da subito di garantire l'occupazione ai circa cento dipendenti (altre 50 persone più o meno sono invece impiegate nell'indotto), la situazione comunque non è delle più rosee. Tra i problemi c'è anche quello dei marchi con cui ha da sempre operato l'azienda metalmeccanica di Santo Chiodo. Marchi che a sorpresa sono stati registrati qualche mese prima del fallimento da Antonio Cassoli, ex sales manager della Minerva. La (vecchia) proprietà non è rimasta a guardare, portando la vicenda in tribunale. Così come nelle aule giudiziarie è finito lo stesso provvedimento di fallimento, senza però notizie positive per il cavalier Marcoaldi e quella che fino a pochi mesi fa era la dirigenza della I.M.. Nel frattempo alcune aziende hanno avanzato proposte per il rilancio dell'azienda. In particolare quelli che avrebbero più consistenza sarebbero i progetti avanzati dalla spoletina Tecnokar e dalla toscana Menci, che però farebbe capo anche questa ad uno spoletino.

In questi mesi i politici non sono stati a guardare. In primis l'impegno dell'assessore regionale Mario Giovannetti, che si è dato da fare per risolvere la situazione prima del fallimento e poi per vagliare le varie proposte, insieme al sindaco di Spoleto Brunini ed alle organizzazioni sindacali.

La questione è stata discussa più volte anche in consiglio comunale, dove il primo cittadino ha tenuto aggiornati gli amministratori su quanto stava avvenendo. Una situazione che preoccupa la maggioranza come l'opposizione.Ma in particolar modo le sorti dell'azienda Minerva stanno a cuore ad un esponente politico che per quasi 40 anni ha lavorato al suo interno: il capogruppo Ds (almeno finché non avverrà la nascita del gruppo del Pd in consiglio comunale) Amedeo Marcelli. Che nell'ultima conferenza dei capigruppo ha chiesto ed ottenuto la convocazione di un consesso aperto per discutere del futuro dell'industria spoletina, con la presenza di politici locali e regionali, di imprenditori, associazioni di categoria e sindacati.”La mia preoccupazione è generale – spiega Marcelli – visto che le aziende spoletine vivono una situazione di crisi da molto tempo; una crisi strutturale e nazionale, che però su questo territorio si è fatta sentire in particolar modo”. Uno dei problemi è poi che le aziende più importanti non hanno un radicamento sul territorio, con imprenditori che provengono da fuori città. “Sulla questione Minerva – prosegue il capogruppo di maggioranza – sono particolarmente sensibile, conoscendo la realtà da vicino e ricevendo anche pressioni dai dipendenti. Per questo mi sono adoperato per promuovere un consiglio comunale aperto al quale partecipino istituzioni locali e regionali”. Un'iniziativa condivisa dalla conferenza dei capigruppo e che si terrà entro la fine del mese.L'invito di Amedeo Marcelli è anche quello affinché la città tutta si stringa attorno al problema della Minerva, un po' come successo a Terni per la ThyssenKrupp. “Serve l'impegno di tutti – sottolinea l'esponente politico – perché l'azienda ormai è ferma da tre mesi e c'è il rischio che la manodopera si guardi intorno e lasci Spoleto”. Una situazione che creerebbe maggiori disagi alla città, che ha perso mercato nel campo della metalmeccanica e rischia di perdere maestranze qualificate. “Chiedo che chi di competenza – prosegue Marcelli – faccia in fretta una valutazione delle proposte, per valutare insieme ai sindacati le proposte migliori per il futuro della Minerva, che diano garanzie sull'occupazione, sul marchio che manca in questa città e sugli investimenti disponibili”. Dal consiglio comunale aperto probabilmente uscirà fuori un documento che, senza appoggiare nessun imprenditore in particolare, punti ad un rilancio dell'azienda. Una decisione che la maggioranza vorrebbe che fosse unitaria, senza divisioni inutili, e che dia forza a possibilità concrete per la soluzione di questa vicenda.

Tratto da il Giornale dell'Umbria (edizione di mercoledì 2 gennaio)


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