Crea il caos in un ufficio comunale a Perugia, interviene la polizia. Lo straniero era anche inottemperante a un decreto di espulsione
Minacce e molestie nei confronti dei dipendenti di un ufficio comunale di Perugia. Questo ha messo in atto un 39enne che è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio dopo che non si è calmato nemmeno all’arrivo della polizia.
A chiedere gli interventi degli agenti erano stati gli stessi dipendenti del Comune di Perugia, segnalando al 112 la presenza di un uomo molesto che stava creando disagio alle persone presenti, al punto da ostacolare il normale prosieguo del servizio pubblico.
Gli operatori, giunti sul posto, hanno identificato l’uomo – un cittadino di origini tunisine, classe 1983 – il quale, nonostante la presenza dei poliziotti, ha continuato a tenere una condotta aggressiva e a rivolgersi in modo minaccioso nei confronti di un impiegato.
I poliziotti, dopo aver sentito i presenti e aver ricostruito i fatti, hanno appreso che il 39enne, una volta fatto ingresso nel pubblico ufficio, senza avanzare alcuna richiesta, aveva iniziato a minacciare e insultare i dipendenti, incurante della presenza di altri utenti. Sottoposto a controllo da parte dei poliziotti, il 39enne – privo di documenti di identificazione – ha riferito di essersi portato presso l’ufficio comunale con l’intento di richiedere una nuova carta di identità e un nuovo bancomat.
L’uomo – con a carico precedenti di polizia per invasione di edifici, false attestazioni, minacce, immigrazione clandestina e danneggiamento – è risultato gravato da un provvedimento di espulsione, emesso dal Questore di Bari lo scorso mese di ottobre, già notificato all’interessato.
Ultimati tutti gli accertamenti di rito, gli agenti hanno deferito il 39enne all’Autorità Giudiziaria per i reati di minacce ad incaricato di pubblico servizio, interruzione di pubblico sevizio e inottemperanza all’ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale. Successivamente, l’uomo è stato messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura al fine di rendere operativa la sua espulsione dallo Stato.