Perugia

Minacce e insulti social alla Meloni, 45enne di Perugia a processo per vilipendio

Ha pubblicato frasi minacciose ed insulti sui social contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ma anche altri parlamentari. Pubblicando perfino un video durante una perquisizione da parte della Digos in cui rincarava la dose. Dovrà ora rispondere di vilipendio delle istituzioni un perugino classe 1978 che a maggio comparirà davanti al tribunale di Perugia per l’apertura del processo a suo carico.

L’inchiesta nei confronti del 45enne è stata aperta dalla Procura della Repubblica di Perugia dopo che la Digos della questura perugina e il personale del Centro operativo per la sicurezza cibernetica dell’Umbria a dicembre 2022 avevano segnalato che l’uomo aveva pubblicato sul suo profilo Twitter dei post a contenuto offensivo e diffamatorio nei confronti della presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Il soggetto era già noto alle forze di polizia per essere stato in precedenza pure denunciato per avere pubblicato analoghi post nei confronti di un ministro del precedente Governo.

Gli investigatori hanno accertato che l’uomo aveva poi condiviso – nel corso degli ultimi mesi sempre sullo stesso social network – altri post dai medesimi contenuti diffamatori e minacciosi pubblicati da altri soggetti e rivolti oltre che alla premier Meloni anche ad altri parlamentari che, secondo quanto scritto, “andrebbero giustiziati“. La Procura aveva quindi disposto un decreto di perquisizione locale, personale ed informatico nei confronti del 45enne, al fine di verificare se l’account Twitter fosse effettivamente nella sua disponibilità. L’attività investigativa condotta dalle forze di polizia ha dato esito positivo ed ha portato al sequestro di alcuni device. La successiva analisi forense esperita su di essi dalla polizia ha permesso di riscontrare la presenza di molteplici app riconducibili a Twitter e altri social network in gruppi/canali legati alle proteste contro la presidente del Consiglio dei Ministri, nonché l’esistenza di video autoprodotti, associabili all’indagato, nei quali il perugino denigrava ed augurava la morte di altri esponenti del Governo. Persino durante lo svolgimento dell’attività di perquisizione, l’indagato ha postato sul suo profilo twitter un video nel quale, nel lamentarsi dell’indagine cui era sopposto, proferiva frasi minacciose ed offensive nei confronti della presidente Meloni.

L’uomo deve ora rispondere del reato di vilipendio alle istituzioni repubblicane (che prevede in caso di condanna una multa da 1000 a 5000 euro). Ottenuta l’autorizzazione dal ministro della Giustizia, è stato dunque disposto il rinvio a giudizio per il 45enne, che a maggio 2024 dovrà comparire in udienza al tribunale di Perugia.