Le violenze fisiche e psicologiche del 37enne durate due anni, il commento della presidente Commissione contro i femminicidi
“La condanna inflitta a Terni all’uomo che aveva picchiato e minacciato l’ex convivente di sfregiarla con l’acido, sia di stimolo per molte donne per trovare il coraggio di denunciare le violenze subite, tornando ad avere fiducia nella giustizia”: così la presidente della Commissione regionale contro i femminicidi e la violenza di genere, Manuela Puletti, commenta la sentenza con cui il tribunale di Terni ha condannato a tre anni di carcere un 37enne per maltrattamenti e stalking nei confronti dell’ex convivente.
Due anni di violenze e minacce
Gli abusi, fisici e psicologici, subiti dalla donna sono proseguiti per due anni. Durante le quali – come riportato da Il Messaggero – oltre alle aggressioni fisiche, l’uomo ha anche minacciato l’ex convivente, dicendole che le avrebbe bruciato la casa e l’auto e che l’avrebbe sfregiata con l’acido. E poi, numerosi messaggi e telefonate, in modo ossessivo.
Quando vivevano insieme, l’uomo le aveva imposto un pizzo giornaliero da pagargli per la sua permanenza a Terni. Poi, quando la donna ha deciso di cacciarlo di casa, sono iniziate le persecuzioni.
Vista la gravità della situazione, il giudice ha deciso il giudizio immediato per l’aggressore.
Puletti: “Questa vicenda può dare ad altre donne il coraggio di denunciare”
“E’ un segnale positivo – sottolinea Puletti – il fatto che, pur tra tante e ancora troppe difficoltà, qualcosa stia cambiando sotto questo punto di vista, grazie anche all’inasprimento delle pene deciso a livello nazionale. Auspico che questa vicenda possa dare il coraggio ad altre donne maltrattate e minacciate di denunciare chi, con la violenza fisica o psicologica, sta impedendo loro di vivere liberamente la propria vita”.
Le audizioni della Commissione contro i femminicidi
“In Commissione – informa la presidente – stiamo effettuando una serie di audizioni con le istituzioni e tutti i soggetti coinvolti per avere il quadro degli ultimi quattro anni relativamente ai reati di genere in Umbria. Nelle prossime settimane sono già in calendario altri incontri con le autorità competenti. Una volta acquisite tutte le informazioni per definire l’entità del fenomeno nel nostro territorio, con l’emergere di particolari tipologie di reato e criticità su cui focalizzare maggiormente la nostra azione, si potrà catalizzare l’attenzione su un tema che non può più essere rinviato, cercando di suggerire azioni concrete e di sensibilizzare l’intera comunità attraverso un’azione congiunta di sintesi e di sinergia tra la politica, l’associazionismo, le scuole e le famiglie”.