E’ di alcuni giorni fa la tremenda vicenda dell’aggressione a Milano in cui ad un Capotreno, al quale è stato amputato un braccio a colpi di machete. La violenza purtroppo non risparmia Perugia: lo scorso lunedì (15 giugno) infatti un capotreno di Umbria Mobilità (ex FCU) è stato aggredito fisicamente da un viaggiatore mentre svolgeva le operazioni di controllo biglietti. Non è purtroppo l’unico caso: tempo fa a Ponte San Giovanni, un altro capostazione RFI è stato aggredito a colpi di bottiglia.
L’allarme è stato lanciato dal personale ferroviario di Filt-Cgil Umbria, il quale denuncia come “quasi quotidianamente assistiamo a scene al limite dello scontro fisico su alcune tratte, sia della rete RFI che ex FCU. In particolare le tratte su Umbertide, Roma, Firenze, da e per Perugia, sono ormai tristemente famose per i nostri Capotreni Umbri che giornalmente a proprio rischio e pericolo, faticano a svolgere il proprio lavoro. Oltre a questo, il disagio di alcune stazioni Umbre è sotto gli occhi di tutti, gli stessi lavoratori delle pulizie incappano spesso nei turni notturni, in “presenze non proprio rassicuranti” all’interno dei vagoni usati spesso come dormitorio da molti disperati”.
Il “pericolo” dell’evasione dei biglietti, “con l’acuirsi della crisi e il peggiorare delle condizioni sociali del paese, è un fenomeno che può tirarsi dietro conseguenze assai gravi e non possiamo pensare che i lavoratori affrontino da soli tale emergenza rischiando la proprio incolumità“, continua il sindacato umbro.
“Senza fare demagogia, (come molti hanno fatto), e senza voler essere “quelli che lo avevano detto”, ci sentiamo però di aggiungere che già tempo avevamo denunciato come il fenomeno delle aggressioni sui treni stesse diventando endemico. Chiediamo pertanto che anche in Umbria i lavoratori non vengano lasciati da soli, che si istituiscano squadre di controlleria più numerose e che si rafforzino i presidi della Polfer nelle stazioni e a bordo treno nelle tratte più a rischio“, conclude la Cgil.