Migliaia di persone in marcia per la pace da questa mattina per il tradizionale evento da Perugia ad Assisi. Che si è arricchito di un appuntamento speciale in questa edizione: la marcia della pace dei bambini e delle bambine, partita da Bastia Umbra e con centinaia di adesioni. “La prima marcia della Pace dei bambini e delle bambine vede una partecipazione straordinaria oltre ogni previsione: se i potenti ascoltassero le parole dei piccoli avremmo un mondo migliore, se pensassero al futuro dei loro figli premerebbero i bottoni della pace e della concordia e non quelli della guerra e dell’odio”. Così padre Enzo Fortunato.
Istituzioni locali, politici, associazioni, semplici cittadini da varie parti d’Italia e non solo sono diretti ad Assisi, dove è previsto l’arrivo nel pomeriggio, dopo la partenza da Perugia di questa mattina. Nella città serafica è arrivato anche il sindaco di Betlemme, che venerdì ha acceso un simbolico braciere col primo cittadino Valter Stoppini e il vescovo Domenico Sorrentino.
L’area antistante la Rocca Maggiore di Assisi, da sempre punto di arrivo della Marcia PerugiAssisi, è stato intitolato “Piazzale della Pace”. La targa è stata inaugurata oggi, all’arrivo della manifestazione, dal sindaco di Assisi Valter Stoppini, insieme al sindaco di Betlemme, Maher Nicola Canawati, al vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, alla presidente del Consiglio comunale Annalisa Rossi, al vicesindaco Veronica Cavallucci, all’assessore Francesca Corazzi.
Lo spazio era chiamato “Piazzale delle Libertà”, la Giunta comunale ha recentemente deciso di modificarne la denominazione per dedicarlo alla pace, come “omaggio alla storica Marcia e segno di speranza, in considerazione degli attuali perduranti e preoccupanti scenari di guerra, in diverse zone del mondo e delle disastrose conseguenze sulle popolazioni inermi”.
“Dedichiamo questa scelta – ha detto il primo cittadino – a tutti coloro che credono nella pace, che la costruiscono ogni giorno e non si arrendono all’indifferenza. La dedichiamo soprattutto ai giovani, perché ricordino che la pace non è scontata, ma va difesa e coltivata ogni giorno”.
La Regione Umbria ha voluto evidenziare che “la marcia della pace PerugiAssisi è partita alle 9.00 di questa mattina, coloratissima e con l’animo dei partecipanti alleggerito dalle ultime notizie relative alla tregua in Palestina, snodandosi con in testa lo striscione “Fraternità” dalla consueta partenza sotto Porta San Girolamo”.
L’evento, ispirato al messaggio di nonviolenza del filosofo perugino Aldo Capitini, rappresenta da sempre un forte gesto di resistenza alle crudeltà del mondo e un appello alla costruzione della pace, della giustizia sociale e del rispetto dei diritti umani, ma forse mai come quest’anno è stato aspettato e partecipato, visto che l’attenzione dell’opinione pubblica è da tempo catalizzata dal conflitto in Ucraina, prima, e dalla tragedia della striscia di Gaza poi.
Dal palco allestito subito fuori da Porta San Girolamo ad accogliere le prime fila della folla che si apprestava a percorrere i 24 km del percorso che attraverserà Ponte San Giovanni, Bastia Umbra, Santa Maria degli Angeli, per arrivare alle 15.00 alla Rocca Maggiore di Assisi, dove si terrà un momento collettivo di riflessione e festa, tra i gonfaloni del Comune di Perugia e dei Comuni che da tutta l’Italia hanno aderito alla marcia, sono stati in prima battuta la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, il presidente della Provincia, Massimiliano Presciutti, e la presidente della Regione Stefania Proietti.
“Questa nostra marcia – ha detto la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti – deve essere la somma di tutte quelle piazze straordinarie che hanno dato un contributo determinante a un primo passo verso la firma della pace in Palestina. Grazie a voi che venite e partecipate a questa manifestazione, partendo da Perugia, da Assisi e dall’Umbria, insieme possiamo cambiare il mondo. Perché quando i nostri governi vedono le persone che si riversano nelle piazze, i giovani e anche coloro che magari non fanno attività politica per dire che la pace è l’unico metodo per risolvere le controversie internazionali e per difendere l’articolo 11 della nostra Costituzione che recita “l’Italia ripudia la guerra”, e sono chiamati a dare una risposta chiara e schierarsi. La speranza che deriva dal popolo della pace che manifesta pacifico nelle piazze ha avuto un ruolo e ha dato un contributo determinante. Con voi noi marciamo e marciamo perché non ci siano più vittime, non ci siano più guerre”.
(articolo in aggiornamento)