L’umbertidese Michele Milli ha già iniziato il suo percorso di avvicinamento alle Paralimpiadi di Parigi 2024.
Il judoka del Kodokan Fratta è stato infatti convocato dalla Nazionale Italiana Fispic per il primo raduno post Tokyo. Il meeting, iniziato venerdì 4 febbraio, si è svolto a Solferino (Mn) con tre giorni di duri allenamenti e confronti per stabilire come affrontare le gare di qualificazione olimpica.
“Michele si sta allenando tra mille difficoltà – ha spiegato il tecnico del Kodokan Fratta Mirco Diarena – Oltre agli ormai abituali problemi strutturali con cui facciamo i conti da 2 anni c’è la difficoltà di allenarsi con norme sempre più stringenti. Tutti i nostri atleti si sottopongono ciclicamente a tamponi preventivi ma non ci è possibile creare una “bolla” come i professionisti. I nostri ragazzi studiano o lavorano e stanno facendo il massimo per evitare che una loro leggerezza possa ripercuotersi sui compagni di squadra. A tal proposito vorrei pubblicamente ringraziare i miei atleti e le loro famiglie per la serietà mostrata in questi anni“.
“Mi auguro – ha proseguito Diarena – che lo staff della Nazionale sia riuscito a mettere a punto il ‘motore’ di Michele, permettendogli di ritrovare lo spunto dei giorni migliori. Anche perchè crediamo veramente di poter arrivare alla Paralmpiadi di Parigi. Ora che è ritornato da Solferino lavoreremo con rinnovata energia seguendo le direttive dettata dal Direttore Tecnico Tavoletta, anche perché gli impegni internazionali sono ormai alle porte”. Michele Milli avrà infatti un altro raduno della Nazionale in aprile a Roma, cui seguiranno una gara in Turchia e gli Europei di Cagliari.
Michele, che ha già provato buone sensazioni, adesso si sottoporrà a 8 sezioni di allenamento a settimana, seguito da nutrizionisti e altri specialisti. Le Paralimpiadi di Parigi 2024 sono già vicine e gli atleti dovranno fare uno sprint per strappare il pass olimpico, che dovrà essere ottenuto in due anni. Ogni errore rischia di essere pagato caro e questo Milli lo sa bene, tanto da essersi costruito una palestra nel garage di casa, in modo da allenarsi tutti i giorni con qualsiasi situazione sanitaria.