In attesa dei nuovi rilievi dell’Anas sui flussi di traffico tra Collestrada e Ponte San Giovanni, in vista della progettazione del Nodino, il Comitato “Salviamo Collestrada” ha effettuato una rilevazione, empirica ma dai risultati eloquenti: la fila si forma sulla prima corsia, con auto e altri mezzi in attesa di entrare sulla rampa che porta al Raccordo, verso Perugia. Un risultato del resto lapalissiano per chi si trova a transitare in quel tratto nelle prime ore della mattina e a metà pomeriggio. Orari in cui si muovono i pendolari che utilizzano l’auto.
Per i Comitati che ritengono il Nodino costoso sul piano economico e dannoso per l’impatto ambientale, è questa la prova che la variante è anche inutile al fine di risolvere il problema del traffico in quel punto. Perché la fila si crea verso Perugia, non verso Roma.
L’Anas però prosegue, come comunicato nella lettera indirizzata agli enti interessati e alle associazioni. Una progettazione definitiva del tratto Madonna del Piano – Collestrada “parte dell’itinerario Nodo di Perugia (Corciano – Madonna del Piano – Collestrada)” avviata dal 2 novembre dello scorso anno.
“Attualmente – comunica Anas – è in corso di esecuzione la campagna di rilievo plano-altimetrico al fine di restituire un corretto ed aggiornato stato dei luoghi. Si precisa, inoltre, che si sta procedendo ad effettuare lo studio di traffico e a verificare l’alternativa di tracciato individuata rispetto ad un quadro normativo e ambientale di riferimento aggiornati. Al completamento delle attività relative a questa prima fase, si procederà con gli studi e gli approfondimenti tecnici della progettazione definitiva, con il contestuale recepimento di tutte le prescrizioni e raccomandazioni CIPE di cui al progetto preliminare approvato.”
Anas ribadisce anche la piena disponibilità “nel garantire la massima partecipazione nel procedimento per la realizzazione dell’infrastruttura in oggetto”.
Italia Nostra replica ad Anas con una lettera in cui ricorda che le modifiche normative – tese alla salvaguardia paesaggistica – intervenute dall’avvio del progetto rendono necessario il riesame dell’opera attraverso VAS (Valutazione ambientale strategica), come peraltro da riconosciuto da Anas in occasione della audizione presso la seconda Commissione Consiliare della Regione Umbria il 3 marzo scorso.
Italia Nostra ricorda inoltre che un anno fa il Ministero infrastrutture e trasporti aveva chiesto ad Anas l’individuazione di progetti alternativi. “Solo in seguito alla definitiva individuazione dell’alternativa da sviluppare nelle successive fasi progettuali – ha poi confermato il Mit in risposta ad una sollecitazione di Italia Nostra – si potrà delineare l’iter autorizzativo, i costi, la finanziabilità e il programma temporale delle fasi attuative dell’intervento”.
Per questo Italia Nostra chiede ad Anas di fermarsi nella progettazione, verificando soluzioni alternative e l’impatto di interventi come l’ampliamento della rampa di accesso al Raccordo autostradale.