Antonio Curatulo, il supertestimone del processo di Perugia per l’omicidio di Meredith Kercher, è morto al supercarcere di Spoleto dove stava scontando una condanna definitiva. 56 anni, clochard per scelta, Curatulo era rimbalzato alle cronache durante il processo per l’omicidio della ragazza inglese per il quale furono imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito (assolti dalla Corte d’Appello). Tante le interviste concesse ai giornalisti di mezzo mondo che si sono catapultati a Perugia per il periodo del processo. Il suo nome di Curatulo era legato, quale testimone, anche ai delitti Dridi e Scota. Al di là della sua condizione di clochard e tossicodipendente, l’uomo non ha mai negato il proprio contributo alla magistratura. Curatulo non aveva alcun mezzo economico né parenti. Da qui l’appello dell’avvocato Fernanda Cherubini affinchè le istituzioni si attivino per potergli consentire una degna sepoltura. I comuni di Perugia e Spoleto sono avvisati.
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