di Alessandro Campana
Chi si ricorda cos’è la pioggia? Immaginiamo se lo chiedano in pochi, visto che gli amanti del sole e del clima mite rappresentano la grande maggioranza delle persone. Ma tra gli agricoltori e chiunque abbia a che fare con l’utilizzo di acque irrigue, si fa crescente una grande e giustificata preoccupazione, visto che l’Umbria sta vivendo una delle più lunghe fasi siccitose degli ultimi 20 anni.
Sembrava quasi impossibile pensarlo, dopo l’assai piovoso 2010, culminato con l’esondazione del Tevere e con l’incidente alla diga del Montedoglio, giunta in quel periodo ai massimi storici della sua portata. Ma da quel lontano dicembre 2010 sono mancate le piogge abbondanti e continue che caratterizzano il nostro clima autunnale e primaverile. E se continueranno a mancare anche nei prossimi mesi, quasi certamente si dovrà ricorrere al razionamento ed alla chiusura temporanea (di norma durante la notte) di alcuni acquedotti regionali.
Ma a cosa è dovuta questa lunga fase siccitosa? Le cause sono molte, la principale e più diretta delle quali è un vasto anticiclone esteso dal nord Africa all’Europa centrale, che tranne brevi parentesi, staziona da quasi un anno nella stessa posizione. In Italia, soltanto le estreme regioni meridionali hanno beneficiato di piogge più diffuse ed abbondanti, localmente alluvionali in Sicilia. Proprio la Sicilia, che per ironia della sorte, secondo alcuni studi eseguiti tra il 1980 ed il 1990, avrebbe dovuto andare incontro ad una veloce e sicura desertificazione entro i primi anni del nuovo millennio. Studi che portarono a conclusioni chiaramente errate, visto che nell’ultimo decennio sono stati proprio l’estremo sud peninsulare e le due isole maggiori a ricevere mediamente più pioggia rispetto al centro e al nord Italia.
Ma non dobbiamo allarmarci, siamo certi che si tratti soltanto di cicli naturali, a cui seguirà un periodo certamente più piovoso ed umido, che speriamo inizi al più presto.
Ci auguriamo che vivere un’emergenza come questa serva a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e la qualità di un buon approvvigionamento idrico ed incentivi una politica del risparmio sempre più indispensabile, viste le richieste ed i consumi sempre crescenti a cui si andrà incontro nei prossimi anni. In Umbria l’acqua non manca di certo, basterebbero soltanto dei punti di raccolta maggiori ed un uso più razionale della stessa. Passi in avanti ne sono stati fatti, ma ne servono degli altri.
In questi giorni intanto, in Consiglio Regionale sono stati presi provvedimenti: c’è la consapevolezza di istituire una cabina di regia tra Regione Umbria, Province e associazioni degli agricoltori, per studiare soluzioni e anticipare eventuali criticità durante il periodo estivo derivanti dalla carenza di precipitazioni in Umbria. È quanto deciso nel corso di una riunione che si è svolta nella sede della Regione Umbria di Piazza Partigiani, tra gli assessori regionali all’Ambiente e all’Agricoltura, Silvano Rometti e Fernanda Cecchini, i rappresentanti della Provincia di Perugia, delle Associazioni di categoria degli agricoltori e dell’Ente irriguo.
Previsioni meteorologiche per il finesettimana. Come già accennato, vivremo un week-end tipicamente primaverile, con cielo in prevalenza sereno o poco nuvoloso, ad eccezione di locali stratificazioni nuvolose tra sabato 17 e domenica 18 marzo. Le temperature massime sfioreranno i 20°, mentre le minime risulteranno ancora abbastanza rigide, ma tenderanno progressivamente a risalire. I venti si manterranno deboli di direzione variabile, per poi ruotare a sud-ovest e rinforzare nella giornata di domenica. Qualche nube più estesa e compatta la ritroveremo tra lunedì 19 e martedì 20 marzo, ma non sono previste precipitazioni.
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