Non accenna a placarsi lo scontro tra il presidente dell’Ente Giostra, Domenico Metelli ed il rione Ammanniti.
Il numero uno di Palazzo Candiotti apre al confronto fissa alcuni paletti: prima è necessario che il rione chieda scusa alla città ed alla Quintana.
Questa mattina, nuovo durissimo comunicato stampa da parte dell’Ente.
“Nessuna ripicca da parte dell’Ente, il rione Ammanniti deve essere leale”.
Il presidente dell’Ente, Domenico Metelli precisa ancora in merito alla protesta del rione Ammanniti durante il Corteo di venerdì scorso.
“Quanto dichiara il priore Guidoni non è assolutamente vero, infatti l’uso della corte di Palazzo Candiotti, e lui ne è al corrente da un anno, rientra nel progetto Struzzi che stabilisce gli spazi concessi dal Comune per la taverna. Quindi, nessuna ripicca per non aver votato il bilancio. Se poi il Comune ha deciso di concedere ugualmente quegli spazi, non posso che essere contento nell’interesse della Quintana. Ricordo inoltre, anche se non ce n’è bisogno, che tutti i rioni sono trattati nella stessa maniera.
Per quanto riguarda l’offesa subita da tutto il direttivo durante il Corteo, anche qui devo correggere il priore. Tutti, e sottolineo tutti, i popolani dell’Ammanniti sono stati “invitati” a rientrare e non se ne sono andati spontaneamente. Posso capire che il priore non ha potuto vedere perché sfilava davanti al Comitato Centrale, ma ora è necessario che prenda le distanze da quanto è avvenuto. Comunque si è trattato di un affronto verso la manifestazione. Fermo restando che ognuno può esprimere il proprio dissenso, la plateale protesta del rione Ammanniti è decisamente fuori luogo e offensiva nei confronti della città. E, ancora, il rione ha bocciato sia il budget che il bilancio senza nessuna motivazione gettando pesanti sospetti sulla gestione dell’Ente. Devo sottolineare che anche altri rioni hanno espresso perplessità, ma l’atteggiamento del rione Ammanniti è diverso dagli altri nove.
Qualsiasi tipo di confronto, dunque, è falsato se il rione non dice la verità e se non chiede scusa alla Quintana e alla città. Infine, voglio ribadire che i valori della manifestazione non si toccano e che anche l’Ente vuole il cambiamento soprattutto quando si parla di una maggiore integrazione con la città attraverso un deciso e aperto allargamento della base sociale dei rioni.
Concludo che siamo pronti a qualsiasi tipo di confronto sempre ispirato dalla profonda lealtà”.