Salto di qualità, obiettivi ambiziosi, razionalizzazione ed invito all’unione: sono queste le parole chiave pronunciate solennemente in Consiglio comunale sia dal sindaco Nando Mismetti che dal riconfermato presidente dell’Ente Giostra della Quintana, Domenico Metelli. Convergenze registrate in occasione dell’insediamento ufficiale del direttivo quintanaro. Il primo impegno concreto, quello di consacrare finalmente Foligno come città del Barocco: la sua anima sarà la massima manifestazione cittadina, ma nel pacchetto dovranno rientrare anche le bellezze storico artistiche, la musica e la gastronomia, da gustare nell’intero arco dell’anno.
L’aula consiliare era gremita, atmosfera delle grandi occasioni, presenti le massime cariche della città a dimostrazione del legame inscindibile tra Foligno e la Quintana. Al gran completo anche la delegazione dei dieci priori, lasciate ormai alle spalle le roventi polemiche del periodo elettorale. Un cerimoniale complesso e dalla raffinatezza secentesca ha dato così il via al quinto mandato Metelli, con tanto di simbolica consegna delle chiavi ai magistrati ed un attestato di partecipazione a memoria dell’evento.
“Nelle scorse settimane la Quintana ha vissuto momenti di stress e anche di scontro, per essere sinceri – ha dichiato il riconfermato presidente – ma ora dobbiamo lavorare tutti insieme per nuovi ambiziosi traguardi come la partecipazione e l’Expo 2015 intanto possiamo già essere considerati tra le duecento manifestazioni più importanti d’Italia, ed è stato uno dei traguardi più difficili di questi anni”.
Il sindaco Mismetti ha assicurato che l’amministrazione comunale è pronta a fare la sua parte, pur nei tempi di crisi che stiamo attraversando, ed ha annunciato un rilancio del comitato di Segni Barocchi per una programmazione capace di richiamare attenzione e gente durante tutto l’anno.
La vera ‘controrivoluzione quintanara’ si svilupperà nel corso del prossimo triennio – ha anticipato Metelli – mentre quest’anno la programmazione sarà straordinaria, visti anche i tempi ristretti di operatività.
“In questi anni purtroppo abbiamo pensato a volare alto ed abbiamo un po’ trascurato la base – ha rilevato il numero uno di Palazzo Candiotti – dobbiamo ripartire da qui, dal singolo quintanaro, per fare in modo che Foligno abbia in futuro sessantamila quintanari, perché essere folignati e non essere quintanari non sia più possibile”.
Schierati sui banchi che sono della giunta comunale e della presidenza del Consiglio, i magistrati Riccardo Settimi, Lucio Cacace, Simone Capaldini, Maria Rita Lorenzetti, Stefano Trabalza, Mauro Silvestri, il vicepresidente Guido Tofi ed il Maestro di Palazzo Alessio Castellani, assente giustificato Arnaldo Radi. A coordinare la cerimonia, Luciano Piermarini vicepresidente del Comitato scientifico dell’Ente Giostra Quintana, ed Alessio Castellano decano dei priori.
Al termine, Mauro Silvestri ha declamato il testo ‘Popolo della Quintana’ vera e propria dichiarazione di appartenenza al mondo quintanaro, scritto da Anna Maria Rodante.
Da oggi, sia a Palazzo Comunale che a Palazzo Candiotti, ci si rimette al lavoro per il futuro – si spera sempre più grande – della manifestazione.