Anche i metalmeccanici della provincia di Perugia si preparano allo sciopero generale di venerdì 9 marzo e alla manifestazione di Roma che accompagnerà la protesta. Sono 4, finora, i pullman organizzati dalla Fiom Cgil provinciale (partenze da Gualdo Tadino, Foligno, Spoleto, Città di Castello, Umbertide, Perugia, Marsciano, Magione, Tuoro e Castiglione del Lago) per consentire la partecipazione al corteo che partirà da Piazza della Repubblica alle ore 9.30 e raggiungerà piazza San Giovanni, dove ci saranno gli interventi, tra cui quello conclusivo del segretario generale Maurizio Landini.
“Questo sciopero servirà anche a far sentire la voce dei lavoratori metalmeccanici del nostro territorio che stanno vivendo una crisi durissima – afferma Maurizio Maurizi, segretario generale della Fiom Cgil di Perugia – una crisi di fronte alla quale è sempre più irrinunciabile un ruolo attivo delle associazioni imprenditoriali, così come interventi di sostegno al reddito dei lavoratori e alle imprese”. In altre parole, la Fiom chiede “una politica industriale per rilanciare il sistema manifatturiero regionale”.
Maurizi ricorda poi le cifre della crisi in atto: 2000 posti di lavoro persi dal 2010, 3000 lavoratori in cassa integrazione, oltre 60 aziende (solo tra quelle sindacalizzate) interessate da crisi industriali, per mancanza di commesse e calo dei volumi produttivi, o per gravi difficoltà finanziarie. Situazioni che portano spesso – sottolinea la Fiom – al mancato pagamento degli stipendi anche per periodi molto lunghi, così come a difficoltà nell'approvvigionamento delle materie prime. Da segnalare, inoltre, il “rischio concreto di infiltrazioni e riciclaggio da parte della malavita organizzata”, così come fenomeni di “strozzinaggio”.
Infine, sono sempre più frequenti i casi di delocalizzazione di produzioni, anche molto importanti (vedi i casi Honda, Piaggio, Franke, etc.), ai quali si sovrappone “la crisi nella crisi” dell'indotto auto, che sconta il costante indebolimento di Fiat e l'incognita della permanenza in Italia della prima azienda nazionale.
“E' evidente che la gravità della situazione impone risposte immediate ed efficaci e venerdì noi sciopereremo e saremo in piazza per chiedere proprio questo – conclude Maurizi – consapevoli come siamo dello sforzo che chiediamo ai lavoratori e alle lavoratrici. Ma consapevoli anche che la democrazia ed il lavoro sono i nodi centrali del nostro tempo in Italia e in Europa”.