Mercatone Uno sarà venduto a un unico soggetto, escludendo l’ipotesi spezzatino, con l’obiettivo di mantenere una presenza in tutte le regioni e quindi anche in Umbria. E’ quanto emerso al termine del tavolo convocato al ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza dei commissari straordinari, dei rappresentanti sindacali e degli esponenti delle regioni, tra cui il Piemonte, in cui il gruppo è presente.
Vendita unitaria
I commissari hanno spiegato di aver valutato sette offerte vincolanti d’acquisto per Mercatone Uno, e di essere giunti a un’ipotesi di vendita unitaria. La procedura dovrebbe concludersi nell’arco di 4/6 settimane e poi dovrebbe partire la trattativa sindacale. A metà aprile, inoltre, e’ in programma un nuovo incontro al ministero in cui si entrerà nel dettaglio dell’ipotesi di aggiudicazione.
Salvaguardia occupazionale
A breve, dopo la lunga trattativa privata tra le parti, al ministero arriverà “l’istanza di aggiudicazione dei compendi societari” con l’obiettivo generale di “garantire la continuità aziendale, in un rilevante perimetro di punti di vendita e il mantenimento di adeguati livelli occupazionali”. È la linea dei commissari per mercatone Uno. La soluzione accertata oggi, infatti, “consentirebbe sia la continuità aziendale sia la significativa salvaguardia dei 74 negozi della rete commerciale e dei livelli occupazionali che si attesterebbero oltre le 3.000 unità”, nei 59 punti vendita attualmente attivi.
Metà aprile
Lo segnala la Fisascat-Cisl nazionale. “Il nostro auspicio- evidenzia il segretario della sigla Vincenzo Dell’Orefice terminato il tavolo di Roma- è quello di arrivare ad una celere definizione dell’epilogo della procedura amministrativa nel rispetto dell’obiettivo, peraltro dichiarato sempre anche dai commissari straordinari e dagli enti locali, della maggior salvaguardia possibile dei livelli occupazionali”. Il tavolo Mercatone Uno al ministero è aggiornato a metà aprile.
No al fallimento
Con la riunione di oggi sembra dunque essere scongiurata definitivamente l’ipotesi fallimento. Una notizia positiva anche per i dipendenti umbri, stabilimento Mercatone di Magione. Dopo la chiusura delle saracinesche proprio il punto vendita di Magione, che contava 35 persone in cassa integrazione (erano 40 nel 2015), aveva effettuato una riapertura straordinaria nel periodo natalizio.