Orvieto

“Meraviglie del mondo antico”: parte il nuovo percorso Unitre a firma Raffaele Davanzo

L’UNITRE – Università delle Tre Età di Orvieto presenta una interessantissima ed originale esperienza culturale: “Meraviglie del Mondo Antico. Conversazioni Visionarie sul Genio e il Coraggio dell’Uomo”, della quale sarà relatore l’Arch. Raffaele Davanzo, curatore di importanti progetti Unitre degli ultimi Anni Accademici che hanno riscosso particolare apprezzamento.

“Meraviglie del Mondo Antico” si articolerà in tre tappe, tutte di scena al Museo Emilio Greco in Piazza Duomo, grazie al fondamentale supporto dell’Opera del Duomo di Orvieto, con partenza Martedì 20 Febbraio 2024 alle ore 17. Il corso è riservato agli Associati Unitre; per informazioni ed iscrizioni: 3387323884 (cell) e uni3-orvieto@alice.it (email).

Di seguito, programma e contenuti:

MERAVIGLIE DEL MONDO ANTICO
Conversazioni Visionarie sul Genio e il Coraggio dell’Uomo

a cura dell’Architetto RAFFAELE DAVANZO

Prima Conversazione
Martedì 20 Febbraio 2024, ore 17
DA ERODOTO AD ANTIPATRO DI SIDONE; LA DEFINIZIONE DEL CATALOGO


Seconda Conversazione
Martedì 5 Marzo 2024, ore 17
LA REALTÀ ARCHEOLOGICA DEI SITI E LA LORO MITIZZAZIONE NEL RINASCIMENTO

Terza Conversazione
Lunedì 18 Marzo 2024, ore 17
MERAVIGLIOSO, EMBLEMATICO, COLOSSALE: LE NEW ENTRY ANTICHE E MODERNE


La fortuna iconografica e simbolica delle Meraviglie del Mondo, dall’Antichità fin oltre al Rinascimento, nasce da alcune esperienze letterarie di età ellenistica: la prima è sicuramente una poesia di Antipatro di Sidone (140 a.C.), mentre l’opera De septem orbis spectaculis, teoricamente precedente perché attribuita a Filone di Bisanzio, è invece di uno sconosciuto retore della tarda antichità. Le Sette Meraviglie si sono sempre offerte come archetipi, cioè oggetti primi, ma riprese nel corso dei secoli estendendone le caratteristiche con l’assunzione di nuove forme, anche con numerose varianti alla lista. Quindi le possiamo considerare fondamentalmente come un modello speculativo che diventa utopia letteraria: e solo a partire dal Cinquecento la serie subì un processo critico di approfondimento, con una ricostruzione oggettiva di stampo archeologico. Il primo a operare in tal senso fu Pirro Ligorio, che confrontò i racconti degli storici antichi nel suo libro sulle Antichità, e inserì molte immagini provenienti dalle Meraviglie in suoi progetti, come in alcune fontane di Villa d’Este; alla sua ricostruzione letteraria si accompagnarono presto le prime rappresentazioni figurative, come la famosa serie di incisioni di Marteen van Heemskerck (1570), seguita dalle rese iconografiche di Martin De Vos, di Antonio Tempesta, di Franciscus van Aelst e infine di Pierre Valleran.
Le Meraviglie del Mondo esprimevano fin dal loro comparire dei veri concetti di bellezza e ardimento, che volevano insieme celebrare le capacità costruttive umane, ed esprimere un’idea di universalità, esibendo cioè i due non più opposti caratteri della permanenza e del divenire. Grazie a ciò sono state sempre presenti nell’immaginario collettivo, pur essendo andate tutte distrutte nel tempo, eccetto la Grande Piramide. Interessante verificare come il Colosso di Rodi sia stata l’ultima Meraviglia a essere costruita, e la prima ad andare distrutta!
Il corso si articolerà in tre conversazioni: nella prima si esamineranno le Sette Meraviglie classiche, e ognuna sarà descritta tramite i riferimenti letterari e mitologici relativi al periodo antico, curando anche le Storie connesse (come la regina Artemisia che beve le ceneri di suo marito Mausolo, da lei seppellito appunto nel Mausoleo di Alicarnasso: storia che tanti spunti ha dato agli artisti). Nella seconda conversazione invece si considereranno tutte le interpretazioni successive, dal Medioevo fino al periodo Barocco, e specialmente le ricostruzioni di grandi incisori ed architetti, comprese le citazioni in opere davvero realizzate. Infine nell’ultima lezione si darà spazio anche alla fantasia, enumerando altre Meraviglie dell’antichità citate da molti autori (che sembra in tutto raggiungessero il numero di 19!). E poi, a conclusione, un passaggio ai nostri giorni, col tentativo di enucleare Le Sette Meraviglie del mondo moderno, cioè tutte quelle opere costruite dopo il periodo ellenistico: a cominciare dal Colosseo, fino alla statua del Redentore a Rio de Janeiro.

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