Stop alle discriminazioni territoriali tra le famiglie dei bambini che utilizzano le mense scolastiche comunali. A sollevare il problema sono i consiglieri del Pd Tommaso Bori e Sarah Bistocchi, che hanno presentato un ordine del giorno in cui, in vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico, la Giunta riveda la decisione di aumentare il costo del servizio per le famiglie che non risiedono nel territorio comunale di Perugia. Con risultati a volte paradossali, come nel caso dei bambini residenti in località Badiola, nel territorio comunale di Marsciano, iscritti alla scuola di Pila, distante poche centinaia di metri dalle proprie case, ma che si trova nel Comune di Perugia.
“Fino all’anno scolastico conclusosi a giugno 2018 – ricordano i due esponenti del Pd – gli utenti del servizio completo di refezione scolastica del Comune di Perugia “non residenti” erano tenuti al pagamento di una tariffa mensile massima di 50 euro. Nei mesi scorsi il sindaco e la Giunta comunale hanno rideterminato le tariffe delle mense scolastiche, a fronte di un servizio invariato, stabilendo in alcuni casi aumenti rilevanti: le famiglie residenti fuori Comune, in particolare, si sono viste incrementare l’importo mensile dovuto ad euro 85“.
Una decisione che ha causato malumori, specie tra i genitori residenti nei comuni confinanti con Perugia, con figli iscritti alle scuole perugine. Marsciano, appunto, ma anche Corciano, Umbertide, Deruta, Torgiano, ed alcune zone del Trasimeno. Si tratta di famiglie che, per esigenze organizzative, hanno preferito determinate scuole che di fatto hanno sede in un altro comprensorio, piuttosto che quelle presenti nel proprio Comune di residenza: con l’aumento del 70% del costo mensile rischiano di non riuscire più a sostenere la retta, e di dover decidere persino di ritirare i propri figli dal servizio di mensa scolastica, privandoli di un importante momento di socializzazione e condivisione.
“Auspichiamo dunque che la Giunta riveda il sistema di tariffazione delle mense scolastiche – affermano Bori e Bistocchi – introducendo agevolazioni per gli alunni residenti nei Comuni confinanti con Perugia, evitando che i recenti aumenti si rivelino controproducenti sia per le casse comunali, che per la socializzazione dei bambini e le relazioni delle famiglie“.