Un brividodurato undici secondi. Sceso lungo la schiena dei 2,500 presenti al Concerto celebrativo per i 100 anni dalla nascita di Gian Carlo Menotti.
11″ durante i quali il ‘fantasma del Maestro’, come l’aveva rievocato dal palco Steven Mercurio, è riapparso sulla piazza facendo ascoltare la propria voce.
Il commovente coup de theatre è arrivato a metà concerto mentre il direttore d’orchestra ricordava il fondatore del Festival: “l’altra sera – ha detto Mercurio – sono entrato in Piazza Duomo e ho raggiunto il palco. La notte era fresca, ho guardato verso la finestra dove si affacciava il Maestro e mi è sembrato di sentire la voce del fantasma di Menotti…”. E’ a questo punto che gli altoparlanti diffondono un frammento di una dichiarazione rilasciata dal fondatore del festival proprio in occasione di un suo compleanno, dichiarazione che Tuttoggi.info è in grado di proporre grazie alla Media Production®. “sempre Spoleto mi festeggia e sempre mi commuovo – dice il Maestro con la sua inconfondibile voce –, vedo che l’entusiasmo invece di diminuire, con gli anni è ancora cresciuto”.
In platea e sulla scalinata c’è chi tira fuori un fazzoletto, chi si asciuga le lacrime passando la mano sugli occhi. E’ stato questo uno dei momenti più toccanti dell’evento di giovedì sera. Un altro, destinato a rimanere nella memoria dei presenti, è stata la grazia del gesto della mano che Mercurio ha rivolto verso la finestrella, quasi a dire ancora “Grazie” a colui che ne ha fatto uno dei direttori e compositori più famosi del mondo, quasi a dire “Vedi quanti sono, sono tutti per te”.
L’evento di ieri ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’affetto che la città ancora nutre per Menotti, il cui nome riesce ancora a smuovere le masse, pardon in pubblico.
Una via – la grandezza di Menotti e della sua idea di un Festival multidisciplinare ha spinto in queste ore il critico Jacopo Pellegrini (che ha introdotto il convegno sulla figura del compositore di Cadegliano) a lanciare una raccolta di firme per intitolare una Via al Duca. L’idea è quella di modificare il nome della strada che porta al Duomo, Via dell’Arringo. Nei prossimi giorni si conosceranno le modalità per la raccolta delle firme.
Cittadinanza a Mercurio – un detto dice che “nella vita si incontrano molte persone, alcune restano nella mente, solo certe nel cuore”. Mercurio è una di quelle che sono entrate nel cuore degli spettatori di Piazza Duomo, ne è stata una prova la straordinaria partecipazione di pubblico giunto a vederlo, ancor più la lunga standing ovation al termine del Concerto. Anche grazie a lui – direttore fra i più ricercati, compositore e arrangiatore di indiscusso livello – il nome di Spoleto continua a girare per il mondo. La disponibilità mostrata nel dedicarsi gratuitamente al concerto di ieri, il gesto verso la finestrella di Casa Menotti, la volontà di ritornare a Spoleto ogni qual volta ci sarà qualcuno a chiederglielo, ne fanno uno spoletino acquisito. Per questo il Consiglio comunale della città del festival dovrebbe valutare l’ipotesi di concedergli la cittadinanza onoraria, a testimonianza che quell’affetto è reciproco. Non fosse che quella onorificenza gli è stata già tributata l’altra sera dal pubblico del Duomo.
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Il file audio è stato gentilmente concesso dalla Media Production® di Alessandro Pratelli
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