Menotre in secca e il Comitato Pro Serrone chiama i Carabinieri forestali. Il caso si è verificato giovedì scorso, quando i cittadini del Comitato si sono resi conto della mancanza di acqua nel fiume che stava causando la moria delle trote fario e hanno chiamato le forze dell’ordine. La questione è che in quel tratto insiste un’azienda titolare di concessione per lo sfruttamento dell’acqua a scopo idroelettrico, trentennale e con scadenza nel 2025.
“Captazione oltre i limiti imposti dalla concessione idroelettrica trentennale, componenti idraulici e di controllo presumibilmente obsoleti non in grado di gestire i parametri idrici, assenza di controllo istituzionale da parte di chi è preposto a svolgere azione di verifica della portata di rilascio, che occorre per garantire il minimo deflusso costante vitale in alveo, necessario alla sopravvivenza delle specie ittiche e arboree e dei microorganismi, ovvero dell’ecosistema Menotre e pari a 135 l/s, così come stabilito nel disciplinare di attuazione dall’Autorità di Bacino”, dicono dal comitato raccontando l’episodio che non è sporadico.
“A causa della eccessiva derivazione nel canale di adduzione alla centrale idroelettrica, il letto del fiume Menotre, nel tratto che attraversa Serrone, per una lunghezza di circa 600 metri, è rimasto completamente asciutto con pregiudizio e morte della fauna presente, trota fario. E’ un fatto che si sta ripetendo frequentemente ma l’altra sera ha raggiunto il suo apice, con la moria di tante trote, a cui è stata sottratta l’acqua a partire dalle ore 18.30 circa. Ciò che restava del fiume erano poche ed esangui pozzanghere dove si dimenavano le trote per sfuggire alla morte, che comunque sarebbe arrivata per molte di loro. Il Comitato Pro Serrone, realtà aggregativa ed associativa locale, cui stanno a cuore i termini ambientali del territorio in cui opera, constatata la gravità di quanto stava accadendo, ha tempestivamente avvisato i Carabinieri Forestali, che sono giunti a Serrone. I militari con le torce elettriche hanno ispezionato il fiume, muovendosi a piedi nel suo alveo, constatando la fine di innumerevoli trote, documentato il tutto con foto e redatto il verbale di sopralluogo dell’accaduto, scambiando pareri e ricevendo informazioni dai numerosi presenti, nella notte fonda“.
Da lì è scattata la richiesta al titolare della concessione affinché giungesse sul posto a ripristinare il flusso d’acqua. Ciò è avvenuto alle ore 23.30 circa. “Il fiume ha quindi patito l’assenza di acqua per circa cinque ore, con moria della sua fauna”. Alla luce di questo, “il Comitato Pro Serrone ha chiesto un incontro alla Regione dell’Umbria, all’assessorato preposto, perché prima della scadenza della concessione che avverra’ ad Ottobre 2025, possano stabilirsi condizioni di maggior tutela per il fiume Menotre e scongiurare quello a cui abbiamo assistito, lo scempio di un fiume, saccheggiato, nella totale assenza di controlli e nel disprezzo dei contenuti di concessione”.