Gubbio e Gualdo

Meluzzi choc su Festa dei Ceri “Falloforia ariana” | Sindaco “Offesa tutta Gubbio, ci tuteleremo”

Alessandro Meluzzi finisce nella bufera per delle dichiarazioni sulla Festa dei Ceri, raccontata sulla ‘Red Ronnie Tv’ in un modo del tutto colorito e sicuramente non consono alla sacralità dell’evento.

Lo psichiatra e noto personaggio tv ha riportato alla mente il suo “personale” ricordo della Festa, a cui partecipò nel lontano 1989, lasciandosi però andare ad espressioni come falloforia ariana”, paragonando i Ceri, appunto, dei “falli” (edulcorando i termini citati). Ma anche gli stessi eugubini, nella descrizione fatta nel video, vengono rappresentati con parole poco convenzionali: si va dalla raccolta dei “pezzi di orci da 30 litri di vino lanciati sulla folla”, dalla “grotta” dalla quale uscirebbero i “falli” fino ai “bambini buttati giù dai balconi”, passando per “una cosa selvaggia” dove si può perfino rimanere “morti“.

Le espressioni utilizzate da Alessandro Meluzzi nello strampalato video girato insieme a Red Ronnie sono di un’inaudita volgarità, oggettivamente e gratuitamente lesive dell’immagine della Festa dei Ceri e della città di Gubbio ha dichiarato il sindaco Filippo StiratiUn linguaggio inutilmente e immotivatamente violento, quello utilizzato da Meluzzi, personaggio a dir poco controverso, così tanto in cerca di visibilità da cedere, a dire il vero non solo in questa occasione, a volgarità, inesattezze, scomposte e strampalate ricostruzioni che nulla hanno di storico, né di scientifico”.

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Stirati parla di “un modo delirante, non veritiero e offensivo, oltre che falso” di raccontare la Festa. “Spiace dover dare spazio ad un video e ad un personaggio che interviene senza sapere, studiare né conoscere ciò di cui sta parlando. Mi rifiuto infatti di credere che Meluzzi abbia davvero assistito alla Festa dei Ceri, effettuandone una ricostruzione così assurda, stravolta e scomposta. La nostra è una Festa religiosa celebrata in onore di Sant’Ubaldo fin dal 1160, non certo una “falloforia ariana”, espressione incommentabile. Poi certo, l’antropologia dei paesi di lingua inglese, e non solo, la interpreta quale riadattamento di ancestrali riti fallici di primavera, ma lo fa attraverso argomentazioni storico-scientifiche e interpretazioni mai grossolane, offensive e dispregiative come quelle utilizzate da Meluzzi”.

La nostra Festa dei Ceri – aggiunge il sindaco – vanta un centro studi che è stato costruito grazie al contributo di storici che hanno approfondito la storia della Festa con documentazioni, pubblicazioni attente e lavori dall’alto contenuto scientifico, che evidentemente il professor Meluzzi non ha mai visto, nemmeno di sfuggita. La città intera è stata offesa nella sua identità profonda: Meluzzi lasci il lavoro agli storici e il racconto della Festa a chi la vive, approfondisce e conosce. Se vuole, il nostro centro studi è aperto, troverà centinaia di volumi sui quali documentarsi. Da parte nostra, alla luce di quanto indicato dallo statuto comunale, valuteremo ora tutte le iniziative tese alla tutela dell’immagine della Festa e della città di Gubbio, senza escludere nulla”.