Da Perugia la leader di Fratelli d'Italia parla della sua ricetta per i problemi del Paese, dall'economia alle famiglie | Sferzata a votanti per protesta e assenteisti
Giorgia Meloni, dal palco allestito in una piazza IV Novembre dove sono giunti tanti sostenitori di Fratelli d’Italia, ha presentato il suo programma per il Paese. Proposte “di buonsenso”, ha sottolineato più volte. Nessuna rivoluzione, dunque. Né tantomeno il rischio di chi evoca i timori del razzismo o del fascismo. Ma un’inversione, legata appunto al “buonsenso”, rispetto alle scelte fatte in questi anni.
Proposte che partono dalla difficile situazione economica. L’emergenza energetica su cui il Governo deve intervenire, anche se lo scostamento di bilancio resta la carta estrema da giocare in caso di necessità.
Ma le idee per rilanciare l’economia italiana vanno anche oltre le difficoltà del momento. La ricetta è abbattere la tassazione sui salari (oggi mediamente sopra il 47%). E sulla flat tax, la proposta di Fratelli d’Italia, parzialmente diversa da quella delle altre forze di centrodestra, è la detassazione dell’incremento dei profitti delle imprese rispetto all’anno precedente. Per far questo, però, è necessario che il cittadino possa tornare a “fidarsi dello Stato”.
In una città che soffre la denatalità, Giorgia Meloni ricorda come le culle sempre più vuote si risolvano anche in un problema economico per il Paese. “Non ci sarà riforma delle pensioni che tenga” prevede, se il nodo delle nascite non sarà risolto. Né crede si possa risolvere con l’arrivo di immigrati. Tema su cui manda un segnale forte: “Meloni razzista? Profughi e immigrazione sono due temi diversi. La verità è che serve alla speculazione governare i flussi, per abbassare i diritti dei lavoratori”.
Dall’immigrazione, la leader di Fratelli d’Italia parla del tema della sicurezza. Che riguarda “i più deboli”.
“Pronta a governare”
Con queste idee “di buonsenso”, ribadisce ancora, “Fratelli d’Italia è in grado di governare questa nazione. Io sono pronta! Senza fare miracoli” avverte però.
Gli appelli agli elettori
Poi gli appelli elettorali. Al popolo di Fratelli d’Italia: “Non abbiamo ancora vinto niente. Vedo un’euforia che mi preoccupa”.
Ma soprattutto l’appello è rivolto a chi finora si è affidato al cosiddetto voto di protesta: “Protesta contro chi? Le Istituzioni sono le vostre. Non serve un voto di protesta, ma di amore”. E allora, l’invito è a “non mettere una fettina di salame nella scheda per non ritrovarsi un salame in Parlamento”.
Chiedendo, contro l’assenteismo, che i cittadini “si assumano la responsabilità di fare una scelta”. Scegliendo, è naturalmente il suo invito, Fratelli d’Italia. Prima del selfie finale con le bandiere di FdI, con il suo nome e quella fiamma tricolore su cui ha puntato l’indice la sinistra in avvio di questa campagna elettorale. Bandiere che sventolano numerose in piazza IV Novembre, sulle note di Rino Gaetano.