Franco Zaffini è il nuovo portavoce della Costituente regionale dell’Umbria di Fratelli d’Italia. Il partito ha illustrato l’organigramma nel corso di una conferenza stampa a Perugia alla quale ha partecipato la presidente nazionale Giorgia Meloni. “Qui vantiamo – ha detto – la migliore classe dirigente d’Italia e abbiamo ottenuto ottimi risultati alle recenti elezioni regionali“. La presidente di FdI ha quindi esortato a “rimettere al centro della politica l’Italia e gli italiani, per ripartire dai loro bisogni e diritti”.
Il consigliere regionale Marco Squarta ha sottolineato che in Umbria “Fratelli d’Italia è una realtà consolidata, un partito vivo e con le sue tradizioni”. “Abbiamo sfiorato il miracolo in Regione – ha aggiunto – ed esprimiamo tanti amministratori locali“.
Riguardo all’organigramma, Emanuele Prisco si occuperà della Costituente provinciale di Perugia ed Eleonora Pace di quella di
Terni. Alfredo De Sio rappresenterà invece l’Umbria nell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia.
Giorgia Meloni, intervenuta durante l’incontro, ha parlato del premier Matteo Renzi: “il soprannome più adatto per lui è Matteo ‘do Nascimiento“. La presidente di Fratelli d’Italia lo ha dichiarato rispondendo a una domanda sulla legge di stabilità che viene varata in queste ore dal governo facendo un paragone con “i programmi di Wanna Marchi“. “Perchè purtroppo – ha spiegato Meloni – noi abbiamo già visto un sacco di volte queste sue splendide slide, questi suoi proclami in cui sembrava che facesse cose straordinarie e poi abbiamo scoperto che c’era la ‘sola’ come quasi sempre accadeva in certi programmi”. “Gli 80 euro per esempio – ha proseguito la presidente di Fd’I – ce li hanno venduti come se fossero una grande soluzione ma nessuno aveva detto agli italiani che avrebbero pagato 160 euro di tasse in più. Allora – ha sottolineato Meloni – penso che, prima di andare a commentare le mirabolanti risposte di Renzi, bisogna andare a vedere dove prende i soldi perchè siccome non li prende mai dai potenti, dalle lobby, dalle multinazionali, dalla grande evasione fiscale da dove andrebbero presi, alla fine finisce sempre per prenderli dalla povera gente, dalle persone comuni quindi, a casa mia, si chiama gioco delle tre carte e questo – ha concluso – non è esattamente un gran modo di governare“.
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