Perugia

Melina sul diritto al suicidio legale, Laura Santi denuncia la Asl1

“Vi prego, non voltatevi dall’altra parte”. Laura Santi, la giornalista affetta da sclerosi multipla, rinnova il suo appello davanti ai giornalisti presenti e a quanti assistono in diretta streaming alla conferenza stampa indetta per annunciare il passaggio alle vie legali di fronte ad una Asl1 (ma soprattutto ad un governo regionale e nazionale) che ha bloccato l’iter che potrebbe ammetterla, un giorno, al fine vita assistito e legale.

Accanto a Laura ci sono l’avvocato Filomena Gallo e Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni. Poco prima l’hanno accompagnata alla stazione dei carabinieri di Perugia, dove ha presentato il suo esposto contro la Asl1.

La nota della Asl

Una conferenza stampa che si svolge a poche ore dalla nota della Asl1. In cui la Direzione dell’Azienda precisa “che in questi mesi la pratica della signora Santi è stata attentamente valutata, d’intesa con la Regione. Tale vicenda riveste carattere di particolare delicatezza sia sul piano giuridico che etico e sebbene sia in corso la riforma dei Comitati etici secondo la Legge Lorenzin del 2018, cui competerebbe il rilascio di pareri, ad oggi l’assenza di un provvedimento normativo dedicato del legislatore nazionale, impedisce di soddisfare le esigenze manifestate dalla signora Santi, in un quadro di serena tutela anche degli operatori sanitari. Infatti, lo stesso Ministero della Salute, con una nota del 3 gennaio 2023, ha precisato che sono in corso approfondimenti all’esito dei quali sarà valutato l’inserimento del tema del suicidio medicalmente assistito all’interno di uno specifico provvedimento normativo, che attualmente risulta essere in fase di studio”.

Cappato contro Asl, Regione e Governo

Un comunicato stampa che indigna Marco Cappato: “Il potere regionale e governativo sono fuori legge”. L’Associazione Luca Coscioni, come spiegato dall’avvocato Gallo, ricorda che la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto al suicidio medicalmente assistito e legale, sostituendosi al legislatore e definendo i principi di accertamento della malattia e l’iter per ottenere il riconoscimento di questo diritto. Non sono ovviamente dettagliate le modalità con cui si debba arrivare, dal punto di vista medico, al fine vita. Ed è su questo che il Governo e alcune Regioni, con una valutazione politica, ostacolano la procedura. “Un diritto costituzionale subordinato a una legge in fase di studio è un paradosso” ha detto Cappato. Aggiungendo: “Siamo a fianco a Laura, che vuole vivere. Con una qualità della vita che sarà più a lungo possibile di quello che sarà considerato il minimo soddisfacente. Perché la vita senza libertà è sopravvivenza”.

Laura Santi: “Il vostro corpo a chi appartiene?”

Laura, che ha raccontato come la malattia stia cambiando la sua vita, ha ribadito il motivo della sua decisione, a 400 giorni da quando aveva chiesto di poter avviare l’iter per il riconoscimento della sua condizione: “Senza azioni di diffida la procedura non sarebbe neanche partita. Voi vedete me, una persona attiva e attivista. Ma pensate a persone che soffrono e che sono sole. Fatevi questa domanda, mentre svolgete attività quotidiane che a voi sembrano normali: il vostro corpo a chi appartiene? Non voltatevi dall’altra parte”.

L’udienza civile

Per sbloccare un ostacolo che l’Associazione Coscioni ritiene sia solo politico e ideologico, è stato depositato anche un ricorso d’urgenza al Tribunale civile perché il giudice ordini alla Asl1 di completare la procedura, attivando il Comitato etico. L’udienza è fissata al 20 giugno.