Benvenuti a Woodstech. Per tre giorni lasciate da parte i pregiudizi, le convinzioni sul mondo dei giovani e tutte le norme igienico sanitarie. Siamo al rave party clandestino che da venerdì sera si sta svolgendo a Fibbino. Poche case tra Piegaro e San Venanzo nel cuore dell’Umbria dove si dividono le province di Perugia e Terni. Ultimo confine di civiltà prima di addentrarsi nei boschi. “dopo Mugnano dx per Pietrafitta.uscita pietrafitta.sx sempre dritto.dx dir fibbino.strada bianca sempre dritto fino a una biforcazione con un albero in mezzo.tieni la sinistra poi sempre dritto e ci trovi”, parte tutto con questo sms che sui telefoni ha iniziato a circolare da venerdì pomeriggio.
Le coordinate. Ragazzi da ogni parte d’Italia che non sanno nemmeno dove si trovano, seguono il messaggio e arrivano con il treno alla stazione di Magione, poi come in una sorta di “transumanza” camminano (ma non ne hanno idea quando partono) per oltre 40 chilometri. “Ma qui in che regione siamo? ma di là c’è il mare?” ci chiedono anche questo prima di capire che sono in Umbria e che qui l’unica acqua che possono vedere è quella del lago artificiale di Pietrafitta. Ma la vedranno in pochi perché la maggior parte raggiungerà il sito nella notte, a gruppi di decine e decine trascinandosi dietro le tende, alcuni anche carrelli della spesa pieni di viveri e alcolici. Tutti vanno per i “Nonem”, un sound (come lo chiamano loro) che da tanto tempo non suona a questi concerti gratuiti. Ritrovare il posto è difficilissimo, si incontrano di continuo auto che si sono perse, poi più ci si avvicina più si viene aiutati dai cartelli improvvisati. Il segno da cercare è il numero 23. Il numero del rave.
Il viaggio. Per strada arrivano i primi controlli dei carabinieri, che intanto hanno formato un cordone di sicurezza lungo il cammino per la festa. Per il tragitto decidiamo di dare un passaggio a Ester e Nita, 21 e 20 anni, che ci raccontano il loro spaccato di vita, il perché scelgono di partecipare a queste feste e cosa succede con la droga e non mancano di mostrare speranza per quel lavoro che non c’è ma si spera arriverà. Nel frattempo si va “in festa” come dicono loro perché, quello che conta è “arrivare sotto cassa”. Tuttoggi ha scelto di osservare da vicino questo evento e raccogliere le testimonianze dirette dei protagonisti.
Prossima puntata. Nella seconda parte dell’inchiesta, che verrà pubblicata domani, vedrete nuove interviste e la seconda giornata di riprese al rave di Fibbino. Parleremo ancora con i ragazzi che ci racconteranno “senza filtro” cosa accade e come si vive nei rave party. Verranno descritti degli stili di vita fuori dall’ordinario. Sentirete dalle loro voci cosa li spinge a partecipare a queste feste. Parleranno dell’uso di droghe e di eccessi ma anche di come si vedono a quarant’anni.