Medico e infermiera aggrediti in ospedale a Foligno, è di nuovo altissima l’attenzione sulla situazione in cui si trovano a lavorare gli operatori sanitari in ospedale. Al centro l’episodio che si è verificato a Foligno mercoledì mattina nel reparto di Urologia. Un signore sulla 60ina ha avvicinato un’infermiera chiedendo l’espletamento di una prestazione che andava prenotata. La donna ha provato a spiegare la modalità di accesso a ciò che veniva richiesto e, di tutta risposta, ha ricevuto un pugno in volto, pur di striscio. A placare gli animi è intervenuto un medico, per il quale è scattato un calcio. A quel punto l’aggressore se n’è andato senza troppi problemi dall’ospedale. Sul posto, subito dopo, sono stati chiamati gli agenti della Polizia di Foligno, che all’interno del San Giovanni Battista, hanno anche una postazione fissa. Grazie al racconto delle vittime dell’aggressione e ai testimoni oculari, gli agenti hanno potuto identificare l’uomo per il quale ora si profila un procedimento penale per lesioni personali.
Nell’anno sono stati altri due i casi di aggressione a Foligno. A gennaio una donna se l’era presa con una infermiera del 118 e a marzo un sessantenne aveva dato in escandescenza per un farmaco negato. Il Pronto soccorso è senza dubbio una zona più sensibile, un territorio in cui la tensione può essere più alta. Quello di mercoledì è probabilmente il primo caso che arriva in un reparto, durante la mattinata. La questione è senza dubbio un problema nazionale, alla luce di una sanità sempre più in difficoltà. All’ospedale di Perugia per esempio, fino a settembre 2024, le aggressioni denunciate sono state 23, quasi tre al mese. Un dato che per adesso è leggermente superiore a quello dello scorso anno, quando la media era di 2,4.