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Medico aggredito da istruttore boxe, aveva sospeso incontro per atleta ferito

(J. B.) Nella storia del pugilato non si era mai sentito dire di un medico aggredito a bordo ring. Di arbitri e giudici di gara sì, ma di sanitari no. E’ successo invece ieri al PalaRota di Spoleto dove erano in corso le finali interregionali dei Campionati Italiani Elite di pugilato. Una 3 giorni di successo – assegnata dal Comitato regionale regionale umbro, presieduto da Giampiero Panfili, alla Società Boxe Spoleto che ne ha curato l'organizzazione – rovinata dal grave episodio che ieri ha sconvolto il pubblico sugli spalti.

Il cazzotto – sul ring, sono all’incirca le 18.30, si gioca la finale dei pesi welter che vede scontrarsi due umbri, rendendo così ancor più appassionato il match. Opposto al folignate Roberto Liberati c’è il perugino Alex Pippi, una decina di incontri all’attivo. L’esperienza di Liberati si fa sentire e Pippi ben presto riporta una ferita all’altezza dell’arcata sopraccigliare sinistra. La ferita sanguina. Non è molto estesa, si parla di mezzo centimetro, ma la posizione è pericolosa e il medico, il perugino Primo Angelini, molto stimato negli ambienti sportivi (per anni alla commissione antidoping), decide di sospendere l’incontro. Ritorna al suo posto per scrivere il referto quando, all’improvviso, da dietro arriva il cazzotto dell’istruttore del pugile perugino, lo spoletino Ernesto Galli. Angelini, colto alla sprovvista, barcolla in avanti. Ci vorrebbe ben altro per stenderlo, lui che è alto 1.90 e di boxe ne capisce, ma è evidente che la ‘sorpresa’ ha avuto il suo effetto. Galli, a detta dei testimoni, comincia ad inveire e a farsi sotto con le mani, fino a quando viene bloccato e allontanato dal ring dal maestro Gianni Burl che lo ha trascinato via di peso. Il medico avverte un malore e viene trasferito con l’ambulanza al nosocomio spoletino dove i medici lo ricoverano. La pressione è alta e si teme per il suo cuore. In ospedale arriva subito il presidente Panfili per accertarsi dello stato di salute di Angelini.

Il racconto – è la stessa vittima dell’aggressione, dimessa solo quest’oggi in tarda mattina, a raccontare l’episodio. “Sono sconcerto ma non sorpreso – dice al telefonino – questo signore in passato si è già reso protagonista di telefonate poco carine, per non dire minatorie, che ho puntualmente relazionato al segretario della Federazione. Ho fatto solo il mio dovere e lo rifarei subito….non si mette a rischio la salute di un ragazzo e quell’atleta poteva rischiare l’occhio. Se sporgerò querela? Farò tutto quello che mi consentirà la legge, ora devo pensare solo a riposarmi e a riprendermi. Vorrei ringraziare quanti mi sono stati vicini, il presidente Panfili in primis”. Poi la stoccata al presidente nazionale Franco Falcinelli: “da lui mi sarei aspettato almeno una telefonata, invece il silenzio più assoluto”. E che Falcinelli sia stato informato sembra certo, a detta di quanti si trovavano a bordo ring, proprio da uno dei suoi dirigenti umbri presenti alla manifestazione.

Nella stanza vicina – anche Galli è ricorso alle cure dei sanitari (non è dato sapere i motivi) e, ironia della sorte, è stato trattenuto per poche ore proprio nella stanza a fianco di quella occupata da Angelini.

Indagini e referti – Non è ancora dato sapere se i carabinieri si starebbero interessando alla vicenda, certo è che la Giustizia sportiva si occuperà a breve dell’aggressione. A Roma nelle prossime ore arriverà il referto dei Commissari Alfredo Montagnini e Maurizio Forni che hanno messo nero su bianco lo sconsiderato gesto dell’allenatore.

Le reazioni – “L’aggressione al medico è un fatto grave ed increscioso, che mi indigna profondamente e per cui chiedo scusa a nome del comitato regionale. Il fatto che sia accaduto nella mia città, nell’ambito di una manifestazione che aveva tutti gli occhi del mondo pugilistico puntati addosso, mi ferisce ancor più profondamente”. E’ quanto dichiarato da Panfili a Tuttoggi.info.. “Spetterà ora agli organi di giustizia federale prendere dei provvedimenti nei confronti dell’aggressore poiché chiaramente un fatto così grave non può restare impunito”.

Le false notizie – Quello di cui tanto Panfili quanto il Maestro Burli si sono rammaricati sono i tratti conferiti alla vicenda da certa stampa locale on line che aveva stravolto i fatti “senza dedicare una sola riga al successo della manifestazione”. “Se si escludono quei 5 minuti di follia – dice Burli – la manifestazione è stato un successo straordinario, quasi commovente. Abbiamo riempito il palazzetto di gente entusiasta, il livello tecnico di alcuni incontri è stato davvero elevato e i pugili spoletini hanno fatto tutti una bellissima figura. Credo non sia un caso che il CONI regionale e l’assessorato allo sport provinciale ci abbiano voluto fare davvero tanti complimenti”. Alle parole di Burli fanno eco quelle del presidente Panfili: “Non è assolutamente vero che il medico è stato picchiato. Travisare la realtà fa male a noi, allo sport e allo stessa qualità dell’informazione”.
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