Primo giorno al Santa Maria della Misericordia per i medici e gli infermieri “prestati” all’Umbria dalla Regione Lombardia. Accompagnati dal consulente (per la Lombardia e l’Umbria) Guido Bertolaso, i 14 medici e infermieri lombardi (altri 5 hanno preso servizio al San Matteo degli Infermi di Spoleto) sono stati accolti dalla governatrice Donatella Tesei e dal direttore generale dell’ospedale di Perugia, Marcello Giannico.
Bertolaso ha evidenziato come l’emergenza in Umbria non sia dovuta ad una “eventuale capacità organizzativa”, ma ad un improvviso aggravarsi tramite la presenza di queste varianti, problema nel problema che nessuno è stato in gradi di affrontare e risolvere”.
“Il futuro è solo nei vaccini” ha poi aggiunto Bertolaso circa la fine dell’emergenza Covid in Italia. “In Europa qualcuno ha dormito” ha sentenziato il consulente in merito al ritardo nell’approvvigionamento dei vaccini.
I sanitari lombardi sono arrivati a Perugia sabato sera, accolti dal direttore della Sanità umbra, Claudio Dario, insieme al Direttore Stefano Nodessi.
Tra i medici lombardi anche il dottor Mirko Belliato, primario di Anestesia e rianimazione del San Matteo di Pavia, il medico che un anno fa curò il “Paziente 1“.
Nel ringraziare i sanitari lombardi per la loro disponibilità, il presidente Fontana e l’assessore Letizia Moratti per la pronta risposta alla chiamata di aiuto giunta dall’Umbria, Tesei ha affermato che nel frattempo si stanno vagliando le figure che hanno risposto al bando nazionale della Protezione civile. I sanitari lombardi resteranno a Perugia e a Spoleto almeno due settimane, forse anche di più nel caso l’emergenza Covid in Umbria prosegua.
Al briefing hanno partecipato tra gli altri anche i direttori dei reparti Anestesia e Rianimazione 1 e 2, Gori e De Robertis e il direttore sanitario Bianchi.
Intanto, buone notizie arrivano dal fronte infermeria. Diminuiscono infatti i contagi tra medici e infermieri umbri, grazie anche alla campagna di vaccinazione. Attualmente sono una cinquantina i sanitari contagiati. Tutti, è stato evidenziato, asintomatici.
Insieme a Bertolaso è stato poi visitato l’ospedale da campo della Regione Umbria, finanziato dalla Banca d’Italia e non ancora entrato un funzione. Giannico ha spiegato che al momento non sarà attivato, dato che sono ancora disponibili 4 posti di terapia intensiva Covid e altri 4 saranno pronti a breve, grazie all’arrivo dei nuovi sanitari.
E’ stato comunque assicurato che la struttura è pronta e completa e che i sanitari già al lavoro in altre strutture umbre potranno se necessario essere utilizzati anche per questo “reparto distaccato”, come previsto nel programma di supporto all’Azienda ospedaliera di Perugia di cui l’ospedale da campo è attualmente parte integrante.
IL SOPRALLUOGO ALL’OSPEDALE DA CAMPO – VIDEO
Il personale che opererà nell’ospedale da campo, ha aggiunto Giannico, sarà comunque sottoposto ad una mirata formazione.
Fuori dall’ingresso principale dell’ospedale sono proseguiti (dopo lo stop del fine settimana) i lavori per l’installazione dei moduli con ulteriori posti letto finanziati dal Governo attraverso il Piano Arcuri.