Con i ventuno voti della maggioranza a favore , quattro contrari (Neri, Corrado, Felicioni e Perari) e sei astenuti (il resto dell'opposizione), il consiglio comunale di Perugia ha dato via libera nella seduta di ieri pomeriggio alla variante al Piano regolatore richiesta dalle Opere Pie Riunite e avallata dalla Giunta per la realizzazione di una “maxi stalla” con impianto a Biogas nella frazione di Santa Maria Rossa.
La richiesta, precisa la delibera, è stata presentata dall'ente il 19 marzo 2011, per “la realizzazione di un allevamento di bovini con annesso impianto a biogas su terreno di loro proprietà in località Santa Maria Rossa”. La “maxi stalla” è un progetto di impianto per la gestione di 800 o mille bovini, che sorgerà nei terreni dell'Ente e potrà alimentare un impianto a biogas annesso per la produzione di energia elettrica. L'intero progetto è fortemente avversato da un comitato locale ma sostenuto a gran voce dai lavoratori e dai sindacati, in quanto unica via di salvezza dell'azienda, fortemente schiacciata sotto un debito che si aggira -secondo le stime dei dipendenti- intorno ai 5 milioni di euro. L'ente offre lavoro ad oggi ad una ventina di dipendenti, più un numero variabile di stagionali.
La delibera – La delibera approvata ieri in consiglio permette la realizzazione dell'impianto nell'area, indicata dall'attuale piano regolatore comunale come “Unità di paesaggio”, dove quindi è vietata la realizzazione di nuovi edifici o di impianti per attività agrozootecnica. Nell’aprile 2011 la Giunta ha espresso parere favorevole per avviare un processo di valutazioni prima di dare il via libera alla variante. Valutazioni che sono state “tagliate” grazie ad una legge regionale del settembre 2011 che prevede la possibilità di ricorrere per simili fattiscpecie a delle procedure semplificate (senza conferenza dei servizi).
Secondo l'atto approvato ieri dal comune, dunque, “la proposta delle Opere Pie è compatibile con i principi ispiratori della pianificazione comunale”.
Il comune ha inserito nella delibera alcune prescrizioni all'ente, relative all'impatto ambientale dell'opera. In particolare, la delibera obbliga l'ente a realizzare l'impianto a sud del torrente Bulgaio, a “non aumentare il carico di azoto” nel territorio dovuto ai reflui, ad utilizzare impianti che “non determino impatti significativi sull'ambiente”, che non facciano “esalazioni maleodoranti”.
Anche se, secondo l'assessore Valeria Cardinali, “non stiamo valutando in nessun modo la richiesta delle Opere Pie Riunite per la realizzazione di un centro zootecnico” ma solo la modifica al Prg, il consiglio con il voto di ieri sembra aver avallato definitivamente il progetto. La delibera ha infatti anche prescritto all'ente la dismissione di altri allevamenti esistenti, il divieto di realizzare ulteriori insediamenti suinicoli, avicoli ed ittiogenici, e che il rapporto “quintali di peso vivo di animali per ettaro di terreno funzionalmente asservito all’allevamento”, dovrà essere inferiore a 30. L'ente dovrà infine redigere un progetto di inserimento paesaggistico dell’intervento “da sottoporre al parere della commissione per la qualità architettonica e il paesaggio”.
Favorevoli e contrari – La delibera ha acceso un caldo dibattito in consiglio prima dell'approvazione. Ad aprire le danze è stato il consigliere Michelangelo Felicioni (Pdl), secondo cui l’atto necessita di un ulteriore approfondimento perchè sullo stesso i cittadini, riuniti in un Comitato, hanno sollevato diverse questioni di legittimità (impatto ambientale, eccessiva vicinanza rispetto alle abitazioni, pericolo d’inquinamento).
Il consigliere Filippo Cardone, pur ribadendo la contrarietà dell’Idv all’urbanizzazione selvaggia, si è detto favorevole allo “sviluppo di attività che si accompagni ad un contemporaneo rispetto del territorio”. Il suo intervento è andato in direzione diversa di quello dei giorni scorsi del capogruppo Idv in consiglio regionale Oliviero Dottorini, che aveva chiesto al comune di Perugia di fare una Valutazione dell'impatto ambientale prima di dare il via libera a questo progetto.
“In un periodo di crisi, non possiamo porci in contrasto con un progetto importante, che creerà posti di lavoro, conservando nel contempo il pregio del territorio”, ha detto Cardone.
Del tutto contrario invece il consigliere Pdl Massimo Perari, che ha definito la delibera un atto che fa prettamente gli interessi di un privato. Secondo Perari servirebbe piuttosto “un'operazione di chiarezza sulle Opere Pie riunite, protagoniste in passato di investimenti altamente discutibili”.
“Io non sono contrario alle attività commerciali, ma sono nel contempo strenuo difensore dell’ambiente e della tutela del territorio, troppo spesso “martoriato” negli ultimi anni. Quella zona oggi è tra le più belle sotto il profilo ambientale, ma tra Ikea e maxistalla rischia di perdere la propria vocazione”.
Francesco de Augustinis