Annullare il maxi concorso per selezionare 101 operatori del Cup. E’ quanto chiedono, sulla base di criticità nell’avviso di selezione pubblica, con un’interrogazione i consiglieri regionali di opposizione. Invitando la Giunta regionale a valutare “l’annullamento del concorso in autotutela o la sospensione della procedura concorsuale in attesa della definizione e dei necessari chiarimenti riguardo le criticità emerse rispetto all’avviso di selezione pubblica pubblicato da Umbria Salute e Servizi”.
Nell’atto ispettivo rivolto all’Esecutivo di Palazzo Donini, i
consiglieri di opposizione rilevano che il regolamento per la disciplina
delle procedure in materia di assunzioni prevede che l’avviso di selezione debba indicare le categorie di titoli valutabili nonché, nell’ambito delle categorie scelte, i singoli titoli valutabili. E che il punteggio per ciascuna categoria di titoli sia conseguentemente definito in relazione al profilo della figura professionale selezionata.
Ciò nonostante, l’avviso di selezione pubblica pubblicato da UseS lo scorso luglio non individuava né i singoli titoli valutabili nell’ambito delle categorie (A, B, C) né i punteggi parziali per la valutazione dei titoli (es. quanti punti per i titoli di servizio e quanti per i titoli di studio, quanti per il curriculum) contrariamente a quanto disposto dal regolamento di aprile.
L’amministratore unico di UseS lo scorso settembre ha formalmente riconosciuto l’errore costituito da un disallineamento tra il testo dell’avviso ed il regolamento, decidendo di sostituire la clausola ‘La valutazione dei titoli dei candidati sarà subordinata al superamento della prova scritta’ con ‘La valutazione dei titoli verrà effettuata prima della correzione della prova scritta’. La preselezione dei candidati verrà superata da 252 persone che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 60 su 100”.
De Luca, Meloni, Bori, Paparelli, Porzi, Bettarelli, Bianconi e Fora
rimarcano inoltre che “l’avviso pubblico in oggetto, nella sua
pubblicazione originaria, presentava gravi difformità rispetto al
regolamento, con conseguenti potenziali profili di illegittimità, notevoli
criticità e anomalie su questioni rilevanti. Le varie determine che si sono
susseguite, non hanno però rimosso le potenziali non conformità
dell’avviso rispetto al regolamento, tanto che USeS solo con un atto del 29
ottobre ne ha definito i criteri con ulteriore integrazione avvenuta con
determina del 9 novembre. Quindi, dopo che la Commissione esaminatrice aveva già reso noto l’elenco nominativo degli ammessi alla prova scritta, cosa che potenzialmente potrebbe dare modo di modulare i punteggi da attribuire ai titoli in maniera del tutto discrezionale. Situazione, quest’ultima, che potrebbe costituire palese motivo di illegittimità del bando.
I consiglieri di minoranza denunciano infine che “nel bando non verrebbe
indicata in modo dettagliato quale sia la prova di selezione prescelta tra
quelle previste dal regolamento; i titoli di servizio, che misurano
l’esperienza e la competenza nel ruolo acquisita, sarebbero equiparati ad
una laurea appena acquisita in qualsiasi disciplina”.
Esiste inoltre un ulteriore bando, riservato alle categorie protette, che potrebbe portare ad avere candidati partecipanti contemporaneamente alle due selezioni.
Evidenziano inoltre presente che, nonostante non debbano sussistere situazioni di incompatibilità tra i commissari e i concorrenti, all’interno della Commissione redigente, quella che deve preparare le domande, sarebbe presente il responsabile Area Operativa CUP di Umbria Salute e Servizi, ovvero colui che svolge, da anni, funzioni direttive, di coordinamento e di valutazione di decine di candidati al concorso che prestano servizio da anni per USeS.
Ultima criticità, il fatto che venga attribuito ai candidati un punteggio, per una votazione di laurea compresa tra 94 e 110 con lode, senza prevedere alcuna progressività, in palese difformità rispetto a quanto previsto dal DPCM n.78/2018.
Tutti motivi per i quali, si chiede alla Giunta l’annullamento del concorso in autotutela o la sospensione della procedura concorsuale in attesa della definizione e dei necessari chiarimenti. Perché altrimenti all’esito della selezione si rischia una valaganga di ricorsi.