Mauro Tippolotti (Prc) confermato Presidente della Assemblea regionale, anche per la seconda metà della VIII legislatura. La sua rielezione alla carica che copre ininterrottamente dal maggio 2004, è maturata alla prima votazione della mattinata, con 18 favorevoli, due in più rispetto alla maggioranza semplice richiesta dal quarto scrutinio: undici sono risultate le schede bianche ed una nulla. Con votazione successiva, l'Assemblea ha eletto i due vice presidenti: Mara Gilioni (Ds), anche lei confermata nell'incarico che già copriva con 19 voti, e Ada Spadoni Urbani (FI) eletta con 9 voti (due le astensioni). Il suo è un ritorno nell'Ufficio di presidenza, dove sedette come vice presidente nel 2000 e come consigliere segretario nel 2005.Il Consiglio, subito dopo, ha completato il rinnovo dell'Ufficio di presidenza di Palazzo Cesaroni, eleggendo i due consiglieri segretario con due ulteriori conferme: Eros Brega (Margherita) che ha avuto 18 voti e Andrea Lignani Marchesani (An) che ne ha avuti 9: da questa ultima votazione è risultato anche un voto a favore di Maria Rita Lorenzetti. Nei prossimi giorni si precederà anche a rinnovare le cariche all'interno delle commissioni consiliari che, al pari dei membri dell'Ufficio di presidenza, scadono dopo 30 mesi; con la differenza che la elezione di presidenti e vice presidenti non spetta all'aula, ma è affidata agli stessi componenti di ognuna delle quattro commissioni che, a scrutinio segreto con voto limitato ad un solo nome, provvederanno a eleggere presidenti e vice presidenti.
“Vorrei che tutti ci impegnassimo affinché il Consiglio Regionale dell'Umbria possa rappresentare, non soltanto fisicamente, l'ideale 'agorà' di una ricerca costante del confronto delle idee e possa avere l'ambizione, anche oltre gli antagonismi d'aula, di simboleggiare il luogo di un'elaborazione politica avanzata”, ha detto Mauro Tippolotti, intervenendo dopo il voto d'aula che ne ha sancito la riconferma alla presidenza dell'Assemblea legislativa regionale.”Si impone – ha aggiunto – una profonda riflessione sul ruolo dell'intero Consiglio e delle sue relazioni con il Governo regionale. E' indubbio che la centralità dell'assemblea legislativa, richiesta da tutti senza esclusione alcuna, risenta della struttura istituzionale nata dopo le modifiche al titolo V della Costituzione e del conseguente assetto statutario. La cultura politica che sottende a tale nuova situazione, aggiungendosi ad antiche istanze, deve assumere un maggiore livello di generale di responsabilizzazione, per affermare quei valori e quei principi in cui la società si rappresenta. Ed allora, nella piena e reciproca esaltazione dei ruoli, accanto alla fondamentale azione di governo occorre saper accompagnare una nuova e forte capacità di essere interpreti propositivi delle istanze e dei bisogni sociali, che emergono anche con drammatiche contraddizioni. In queste settimane, in cui la nostra regione ed in particolare il suo capoluogo, è stata interessata da vari e tragici fatti – a Perugia, a Spoleto, a Capanne, a Ponte S. Giovanni – si evidenzia come stiamo vivendo tempi in cui, pericolosamente, il disagio sociale, l'insicurezza, la fatica del vivere e la desertificazione culturale producono effetti che mettono a rischio i nostri tradizionali valori e soprattutto la nostra coesione sociale, producendo semplificazioni di giudizio e distorsioni almeno ingenerose della realtà e della nostra cultura, segnate dall'accoglienza e dalla solidarietà. Occorre quindi prima di tutto, con l'ascolto e la disponibilità politica, comprendere e capire le vere cause di questi disagi, riuscendo così a dare le giuste risposte degne di una classe dirigente consapevole e responsabile”.