“Ecco chi è Leonardo Cenci e perché gli voglio bene. Avanti tutta!“. L’amico Mauro Casciari, in queste ore di apprensione per Leonardo Cenci, ricoverato all’ospedale di Perugia per l’aggravarsi del tumore che lo ha colpito ad un polmone ed alla testa, in cui tanti manifestano la propria vicinanza insieme a Leo in questa sua ennesima battaglia contro la malattia, ha postato il video realizzato insieme a lui.
Un testamento fatto in vita che è un inno alla vita, come ogni azione compiuta da Leonardo da quel luglio del 2012 in cui gli fu diagnosticato un tumore incurabile, che secondo i medici gli avrebbe lasciato solo quattro mesi su questa Terra.
Con il suo efficace ritmo narrativo da ‘ex Iena’, Mauro Casciari ricorda l’esperienza che lo ha fatto avvicinare ancora di più a Leonardo Cenci, con quel tumore al cervello, nel suo caso fortunatamente curabile ed asportato chirurgicamente. “Quello che vedrete – racconta Mauro – vi farà stare meglio, che siate malati o no“.
Perché è questo il messaggio di Leo: la persona malata non va compatita, ma aiutata, nel modo in cui chiede, condividendo la sua battaglia. “Al mio amico Leonardo – racconta Mauro – è andata peggio, E allora ho deciso di passare un po’ di tempo con lui“. Quel tempo “regalato“, rispetto alla prognosi dei medici, che ha reso Leo “migliore“, e con lui le tante persone che gli sono vicine e che lo hanno conosciuto.
Nel video si racconta la vita’normale’ di Leonardo prima della malattia: la passione per lo sport, le amicizie e il divertimento, l’amore. Fino a quando ha capito che “qualcosa non carburava“. Quindi, il terribile ‘verdetto’ dei medici. “Mi dispiace per voi. Purtroppo c’è qualcosa di non bello” ha detto Leonardo alla sua mamma e al suo papà, quasi scusandosi per quella terribile malattia che fatalmente lo avrebbe sottratto al loro affetto. Come a quello dell’ex fidanzata Gaia, lasciata per il troppo amore. Perché una persone che combatte il male vuole continuare a sentirsi quello che è, una persona, appunto. “Mi facevano sentire più malato“, racconta Leo a proposito dell’approccio iniziale dei suoi cari, troppo amorevole e compassionevole. Fino a quando, con il suo esempio, i suoi cari non hanno capito che Leo aveva bisogno di forza per combattere la sua battaglia, non di compassione. “Ho deciso di vivere il tumore come dovessi affrontare una lunga battaglia. Ma non gliela do vinta“, racconta Leo.
Che spiega: “La nostra testa è il nostro farmaco naturale, potentissimo“. E aggiunge: “Noi possiamo decidere come vivere, non quanto“.
E Leonardo Cenci, da quel luglio 2012, ha deciso di vivere la sua vita in modo intenso. Per se stesso e per altre persone che si trovano nella sua condizione.
Leonardo parla con Mauro della sua condizione, con ironia, senza pudore. La scelta vegetariana per non dare energia alle cellule tumorali, la sessualità negata (“ormai sono un angelo, quindi asessuato“). Ed i piccoli grandi segnali: il Capodanno (che poi diventerà “matto”) festeggiato a novembre con gli amici; la tombolata ad oncologia il 31 dicembre. Il tutto, con una forza che ha contagiato i suoi amici, al grido di “Avanti tutta”, che poi sarà il nome dell’associazione che raccoglie fondi per attrezzature a sostegno dei malati.
L’impegno sportivo. La devozione a San Francesco.
Leo ha il coraggio di mandare, in vita, il suo messaggio al mondo per quando non ci sarà più: “La vita è il dono più prezioso che abbiamo“. Un inno alla vita. Che commuove e dà speranza, pur in questo momento difficilissimo, ai tanti amici di Leonardo Cenci.