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Matteo Salvini a Perugia “Donatella Tesei prossima presidente dell’Umbria” | Foto e video

Alla fine ci è scappato anche un selfie con Fido, per Matteo Salvini. Piazza Italia, da dove ha incoronato Donatella Tesei “prossima presidente dell’Umbria” (chissà cosa ne pensano gli alleati di centrodestra), si sta svuotando. Il tempo in “modalità selfie” (questo il segnale dato al personale della sicurezza) da dedicare a chi vuole farsi immortalare con “il Capitano” è durato un’ora e 40 minuti. Lo show post comizio è scattato con la fatidica frase di Salvini: “Qualcuno vuole fare una foto?“. Figurarsi, molti sono lì per quello. E allora in fila, per entrare sul palco, da destra, “perché è da destra che arrivano le cose buone“. Un’ora e 40 minuti nel quale sono transitati in tanti su quel palco. Ci sono i candidati delle liste per le comunali, segretari cittadini. Ma soprattutto, la gente comune. La fan con cui ci scappa anche un bacio (“ma quant’è bello“, dice lei scendendo dal palco). C’è anche la famigliola con la bambina piccola per una foto ricordo da ingrandire e mettere in salone. I due anziani sorridenti perché hanno appena vissuto uno dei momenti più emozionanti della loro vita. E poi il giovane nordafricano. Perché gli stranieri entrati in Italia regolarmente per lavorare sono ben accetti nell’Italia della Lega. Quando il tempo stringe per i vari impegni e si rischia di mancare l’appuntamento con il selfie, quelli rimasti ancora fuori dalle transenne rumoreggiano per la delusione. “Calma, ci sono per tutti” rassicura Matteo. E comanda al servizio di sicurezza di far entrare più persone sotto il palco, 30-40 alla volta. “Modalità selfie“, si ricomincia fino a che anche l’ultimo fan-elettore non è stato accontentato.

Selfie fatti avendo come sfondo Palazzo Donini, lasciato la sera prima dalla dimissionaria Catiuscia Marini coinvolta nell’inchiesta sulla Sanitopoli umbra. La manifestazione, inizialmente, era stata organizzata per indurla alle dimissioni. Zingaretti ha fatto prima di Salvini. Che però, nonostante le schermaglie social con l’ex governatrice umbra, non infierisce più di tanto. “Un saluto alla Marini che ha finito di fare i danni” si limita a dire. E poi “Un saluto al Pd che non la mandi per le lunghe per mantenere un po’ di più qualche assessorato“. Votare presto, dunque, per prendersi “l’Umbria liberata” come ha detto poco prima il segretario Caparvi. Ma intanto c’è da vincere a Perugia e negli altri Comuni (“se vinciamo a Gubbio vengo a fare la Corsa dei ceri” dice).

Non hanno accolto l’invito ironico di Salvini (“Ragazzi, un selfie anche voi?“) i ragazzi dei centri sociali che lo hanno contestato per tutto il tempo in cui ha parlato. Mostrando il dito medio (“la mamma non ti ha insegnato che è maleducazione?”) e alternando Bella ciao a canti e slogan porno-soft. Salvini manda loro dei baci. “Vi voglio bene“. I contestatori sono controllati dalla polizia in assetto antisommossa. Ma si limitano agli insulti verbali; per il resto la contestazione è pacifica. Ma incessante. “Se ci fossero i partigiani in vita – replica Salvini – vi schiferebbero, figli di papà col portafoglio pieno“. E poi, dopo un “avete rotto le palle”, Salvini ritrova l’ironia nei confronti dei contestatori: “I comunisti a Perugia vanno tutelati, perché sono in via di estinzione, come i panda”.

In mezzo a tutto questo anche un po’ di politica. Con messaggi che la gente accoglie ogni volta con un applauso. Le rassicurazioni che i porti resteranno chiusi, che va bene anche se l’Umbria non ha il mare. “Perché anche a Perugia – chiede Salvini alla folla – quanti ne vedete che scappano dalla guerra e quanti col telefonino e il cappellino che non fanno nulla dalla mattina alla sera?“. Il lavoro, quello onesto. E le infrastrutture. “L’Umbria è tra le regioni più belle del mondo – dice – ma se non puoi arrivarci perché mancano le strade…“.

Tutto questo avviene a piazza Italia, a Perugia. Dove si affacciano la sede della Giunta e del Consiglio regionale e della Provincia, che da quando esistono hanno avuto come inquilini dei piani nobili sempre esponenti della sinistra. Dalle finestre di quei palazzi ogni tanto fa capolino qualche dipendente, magari un po’ intimorito da tutte quelle bandiere con l’immagine minacciosa di Alberto da Giussano. Atterrasse a piazza Italia un astronauta rimasto in orbita per dieci anni, potrebbe pensare di essere capitato a Pontida.

La cronaca

Il leader della Lega Matteo Salvini da Perugia investe la senatrice e sindaco di Montefalco Donatella Tesei quale “prossima presidente dell’Umbria”. Il ministro dell’Interno è arrivato nel pomeriggio nel capoluogo umbro dopo le dimissioni della governatrice Catiuscia Marini avvenute martedì sera per dare la carica al centrodestra umbro in vista delle elezioni europee ed amministrative in diversi comuni dell’Umbria. Ma anche del voto, presumibilmente in autunno, per le regionali dopo lo scandalo Sanitopoli che ha investito anche la Regione.

Consueta ressa per assistere al discorso di Salvini, contestato da un gruppetto dei centri sociali, che – davanti alla polizia – hanno intonato “Bella ciao” e poi cori contro Salvini ed il senatore Pillon.

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Se volete stare con gli immigrati  irregolari li pagate di tasca vostra” ha detto loro il leader del Carroccio, trattando il suo tema più comune, quello dell’immigrazione. “E’ finita la pacchia – ha aggiunto – per chi mangiava sugli immigrati”. Quindi l’affondo sui “comunisti” che “a Perugia vanno tutelati come i panda, perché sono in via d’estinzione”.

Poi le questioni relative all’Umbria ed ai suoi problemi infrastrutturali. Quanto alle dimissioni della governatrice, i più galvanizzati sono gli esponenti umbri della Lega. Il segretario Caparvi vuole santificare il 16 aprile: nel 2018 è stato approvato il primo bilancio comunale della Terni a guida leghista; esattamente un anno dopo, “il Pd va a casa in Regione”. “Dopo 50 anni l’Umbria è libera” urla Marchetti. Pillon è emozionato, Briziarelli chiede scusa, ironicamente, per aver detto in passato che bisognava attendere il 2020 per entrare da trionfatori in Regione. Più moderata Donatella Tesei, che studia già da governatrice di tutti gli umbri.


Sanitopoli: così la Marini è stata spinta a dimettersi IL VIDEO


Poi, dopo i selfie, il punto all’Hotel Brufani con gli stati generali del partito in Umbria. Dove tornerà prima del 26 maggio: visite in tre, quattro comuni in mezza giornata. Ancora Perugia e forse Bastia e Orvieto. Sicuramente a Foligno, la città dell’ex assessore Luca Barberini, finito agli arresti domiciliari. Un’altra ex roccaforte rossa da espugnare anche in vista delle imminenti elezioni regionali.