Il Mattatoio Pubblico di Gualdo Tadino ha ottenuto un nuovo importante riconoscimento diventando Centro di Lavorazione riconosciuto. La struttura gualdese ha infatti conseguito l’Ampliamento del Riconoscimento CE per poter estendere l’attività di lavorazione, oltre che agli ungulati domestici, anche alla grande selvaggina cacciata, cinghiali e ruminanti (cervidi e bovidi). Una bella notizia, dunque, sia per tutti i cacciatori, ma anche per gli allevatori e operatori zootecnici della zona, che potranno avvalersi di un servizio ulteriormente potenziato.
“Uno dei primissimi atti della nostra legislatura – ha sottolineato il sindaco Massimiliano Presciutti – fu la riapertura del Mattatoio comunale, un servizio fondamentale per tutto il territorio. Oggi quella scelta viene ulteriormente avvalorata con questo importantissimo riconoscimento, che fa della nostra struttura un punto di riferimento su scala regionale, crea nuove opportunità e possibile nuova occupazione”.
L’ampliamento del riconoscimento del Pubblico Mattatoio, e relativo Centro di lavorazione grande selvaggina cacciata, cinghiali e ruminanti (cervidi e bovidi) è stato chiesto ed ottenuto dal Comune di Gualdo Tadino. Lo stesso Comune ha poi partecipato con esito positivo ad un bando denominato “Progetto Pilota per la costituzione di una Filiera di carni di selvaggina “Ecoselvofiliera”: ruralità e valorizzazione qualitativa delle carni degli ungulati selvatici” rispondendo a quanto richiesto dalla Regione dell’Umbria. Si tratta di un progetto realizzato con un’Associazione d’Imprese tra Privati, Università degli Studi di Perugia e Comune di Gualdo Tadino, che partecipa in quanto titolare della struttura a riconoscimento CE, sita in località San Lazzaro.
La Regione Umbria, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale per l’Umbria (Psr) 2014-2020, ha approvato il bando di evidenza pubblica concernente modalità e criteri per la concessione degli aiuti previsti dalla sottomisura 16.2.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie realizzati da altri partenariati diversi dai gruppi operativi e dalle reti o poli di nuova costituzione”. Il progetto riguarda le produzioni di qualità, in particolare la selvaggina cacciata, ungulati selvatici, che ad oggi, specialmente la specie cinghiale, risultano essere un problema soprattutto per i danni arrecati all’agricoltura ed il pericolo per la viabilità. Si tratta quindi di trasformare un problema in una risorsa.
Il Progetto ha fatto riferimento ad alcune misure del Psr, soprattutto sulla sperimentazione e sull’innovazione, trovando accoglimento e finanziamento. Vede il coinvolgimento di Aziende agricole e faunistico venatorie, il Mattatoio stesso, laboratori di sezionamento e trasformazione e tutto ciò che è necessario a completare la Filiera. Sono poi tutte le aziende del territorio, più l’Università degli Studi di Perugia e USLUmbria 1, che devono certificare la qualità dei prodotti e delle procedure. Si tratta di chiare opportunità lavorative che possono svilupparsi.