Inedito matrimonio, oggi pomeriggio a Città di Castello, quello tra Fabrizio e Antonella, una vita spesa nel volontariato che, in divisa d’ordinanza, hanno pronunciato il fatidico “si” davanti alla sede Coc (Centro Operativo Comunale di Protezione Civile) presso la Cittadella dell’emergenza.
Galeotta fu la Protezione Civile
La Protezione civile li aveva fatti incontrare cinque anni fa e la Protezione civile ha fatto da “testimone” alle loro nozze. Alla sede istituzionale del municipio hanno infatti preferito quella insolita ma “familiare” dei locali del centro comunale, dove da inizio emergenza si sono ritrovati spesso gomito a gomito a lavorare senza sosta al servizio dei cittadini.
Il sindaco “Testimoni di attaccamento alla divisa”
Un incredibile storia d’amore e di volontariato quella di Fabrizio Mancini, sottoufficiale della Croce Rossa e tecnico del Comune tifernate, e di Antonella Buschi, maestra d’arte e volontaria di Protezione Civile all’Associazione Carabinieri in Congedo Sezione di Città di Castello. Ad officiare la cerimonia il sindaco Luciano Bacchetta.
“Una bella storia d’amore, un esempio per tutta l’Italia. E’ un orgoglio essere qui oggi – ha precisato il primo cittadino – Credo che questa bella pagina di vita quotidiana di provincia, rappresenti a suo modo uno di quei segni positivi di cui abbiamo tanto bisogno e premia l’impegno gratuito e disinteressato di tutti i volontari italiani. Antonella e Fabrizio hanno testimoniato anche nel giorno più importante della loro vita, l’attaccamento alla divisa della solidarietà, ai valori di umanità e altruismo che hanno caratterizzato la loro storia d’amore. Grazie”.
I testimoni
In qualità di testimoni la responsabile del servizio di Stato Civile del Comune di Città di Castello Daniela Salacchi, nel doppio ruolo di cugina dello sposo e assistente al sindaco e Noemi Brachelente, figlia della sposa che per l’occasione ha indossato i guanti rosa del matrimonio della nonna (1963).
I particolari “abiti” degli sposi
Anche i vestiti degli sposi in sintonia con il tema della cerimonia: niente giacca e cravatta o sfarzosi abiti bianchi. Lei ha infatti chiesto l’autorizzazione ad indossare la divisa dell’Associazione Nazionale carabinieri in Congedo, rosso-blu, mascherina blu con iniziali (donate dai colleghi del Coc) e comodi anfibi d’ordinanza al posto di vertiginosi tacchi “12”, lui quella della Protezione Civile blu con tanto di logo, nome del Comune di Città di castello e tricolore. Non è passato inosservato il bouquet della sposa con fiori bianchi e rossi come i colori del Comune e fiocco blu come le divise. Una bambina, la nipote dello sposo ha consegnato le fedi nuziali.
Quando l’amore sboccia al Coc
Fabrizio e Antonella si sono conosciuti proprio al Centro Operativo Comunale del Comune di Città di Castello, nel maggio 2015 mentre lui era a supporto delle attività divulgative agli studenti delle scuole medie e Antonella accompagnava la classe in visita.
“E’ scattato subito un interesse – ricorda Fabrizio – le ho domandato qual era il suo lavoro e quando mi disse che faceva la restauratrice, le chiesi un biglietto di visita, ‘non si sa mai che avessi dovuto restaurare qualche cosa’…Da quel giorno sono iniziati i contatti, da tre anni viviamo insieme e avevamo già deciso di sposarci quando è scoppiata la pandemia”. Ad Emergenza attenuata e quasi alla fine della Fase Due, Fabrizio ed Antonella hanno deciso di non rinunciare alla data scelta per il matrimonio ma di adattare la cerimonia ai tempi del Covid-19.
Per ora niente viaggio di nozze
Gli sposi hanno deciso di rinunciare al viaggio di nozze in attesa di tempi migliori. Lunedì 1 giugno torneranno agli impegni di lavoro e di famiglia, al volontariato, la passione che ha fatto sbocciare l’amore. Ma ad una cosa non hanno rinunciato: il classico giro di valzer degli sposi. Tra le loro passioni infatti c’è anche il ballo, in particolare il liscio da sala che frequentano nella scuola di Ballo Birimbo Dance Academy di Sansepolcro.