Materne e asili, il Tar li riapre e i Comuni li richiudono

Materne e asili, il Tar li riapre e i Comuni li richiudono

Massimo Sbardella

Materne e asili, il Tar li riapre e i Comuni li richiudono

Dom, 14/02/2021 - 20:01

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Ordinanza dei sindaci dopo il ricorso al Tar di alcuni genitori parzialmente accolto | I dati sui contagi Covid dei bambini

Anche il Comune di Perugia è pronto a rispondere al provvedimento con il Tar dell’Umbria intima la riapertura di asili e scuole materne con una nuova ordinanza che sospende la didattica in presenza anche per i più piccoli fino al 21 febbraio.

Al termine di una giornata caotica, seguita appunto al pronunciamento del Tar che ha parzialmente accolto il ricorso dei genitori del Comitato “A Scuola”, anche il Comune di Perugia (come in precedenza avevano fatto Foligno, Marsciano, Bastia, Torgiano ed altri) ha deciso di confermare con una propria ordinanza la chiusura di asili e materne prevista dall’ordinanza della Regione Umbria poi impugnata.

Ragioni sanitarie alla base del provvedimento, nonostante proprio la carenza di “prove” sui rischi di contagi negli asili lamentate dai genitori, valutazione confermata dal presidente del Tar. Ma le indicazioni del Nucleo epidemiologico mostrano un aumento dei casi di contagio anche tra i più piccoli.

“L’Amministrazione comunale, alla luce delle condizioni epidemiologiche critiche nella città di Perugia – recita la nota del Comune diramata in serata – ha deciso di non riaprire le strutture socio educative per l’infanzia e assumere un provvedimento volto a tutelare la salute delle comunità.
Le ragioni alla base della non riapertura, che verranno enunciate in un’ordinanza sindacale in fase di elaborazione, confermano che allo stato attuale non ci sono le condizioni sanitarie e di sicurezza tali da consentire la riapertura delle strutture”.

I dati della Regione sui bimbi: 356 positivi per 100 mila abitanti

Secondo i dati diramati dalla Regio nella fascia di età compresa tra 0 e 5 anni è stata riscontrata un’incidenza di 356,20 casi per 100 mila abitanti con un incremento di contagi in repentina crescita nella fascia 6-10 anni (509,19).

Il Comune di Perugia: necessario chiudere per tutelare la salute pubblica

“L’amministrazione comunale, pur consapevole dei disagi per le famiglie recati dalla chiusura dei servizi educativi fino al 21 febbraio – viene spiegato ancora da Palazzo dei Priori – ritiene necessaria l’adozione del provvedimento, vista anche la recrudescenza del virus e ritiene opportuno, anzitutto tutelare la salute pubblica della cittadinanza”.

Asili e materne chiusi a Torgiano, Deruta e Corciano

Nel pomeriggio il sindaco di Torgiano, Eridano Liberti, aveva disposto la chiusura fino al 21 febbraio si nidi e scuole d’infanzia. Un provvedimento che ha trovato anche il sostegno dell’opposizione comunale. Torgiano era stato tra i primi comuni a sospendere le attività in presenza anche per gli asili.

E in serata anche il sindaco di Deruta Michele Toniaccini (che è anche presidente di Anci Umbria), dopo un confronto con tutto il Consiglio comunale, ha annunciato la chiusura di asili e materne (a seguito di ulteriori dati aggiornati tecnico-scientifici forniti dalla sanità regionale”.

Decisione assunta anche dal Comune di Corciano: “Pur tenendo in considerazione i disagi che la sospensione dei servizi educativi in presenza comportano a famiglie e studenti – viene spiegato – la decisione dell’Ente si fonda sul principio di massima precauzione, sulla consapevolezza che garantire la salute della cittadinanza coincide, in questo momento, con il perseguimento della massima prevenzione possibile e attuabile. L’obiettivo primario è quello di limitare la propagazione dei contagi nella popolazione”.

Al Trasimeno

Asili e materne chiusi anche nei comuni del Trasimeno. A Magione, Città della Pieve, Passignano, Panicale, Tuoro, Piegaro, Paciano i sindaci hanno comunicato nel pomeriggio e in serata la chiusura fino al 21 febbraio. A Castiglione del Lago si comunica la chiusura fino alla valutazione dei nuovi dati del Comitato tecnico scientifico e della sanità regionale.

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