Massacrata di botte dall’ex e da un suo amico tanto da essere ricoverata d’urgenza in Ospedale. E’ quanto capitato nella notte tra sabato e domenica scorsa ad una giovane ragazza che è stata colpita ripetutamente al volto e agli arti inferiori dai due energumeni. Ma che ha avuto il coraggio di denunciare la vile aggressione sul proprio profilo Facebook, pubblicando anche le foto delle ferite ricevute. Immagini che non sono adatte ad un pubblico sensibile, tanto è stata violenta l’aggressione.
Teatro della inquietante vicenda la città di Foligno. E’ notte fonda quando una gazzella dei Carabinieri, coordinati dal Capitano Zizzi, soccorrono la giovane che chiameremo Bianca (nome di fantasia) e la portano in ospedale per i primi accertamenti sanitari. Ad allertare i militari sono stati alcuni testimoni del fatto, avvenuto lungo una via della prima periferia cittadina, i quali identificano tutti i presenti, presunti aggressori inclusi.
Il primo post risale a domenica sera, ieri 20 agosto, quando Bianca pubblica su Facebook le foto del suo stato. Massacrata di botte. Irriconoscibile. Foto che correda con un post ancora più eloquente, se mai ce ne fosse bisogno: “Una persona che dice di volerti bene può fare ciò?”
Nel giro di poco la rete si indigna. La ragazza fa anche i nomi degli aggressori, a suo dire l’ex fidanzato e un suo amico. Tanti i messaggi di solidarietà e di vicinanza, c’è chi la sprona a non lasciar cadere quella denuncia, a informare l’autorità giudiziaria. Scrive su Fb: “Come si può arrivare a così tanto? Come possono due persone massacrare di botte una donna? In che cazzo di mondo viviamo. MOSTRI vi auguro tutto il male del mondo, la pagherete”
Nel corso della notte però il post sparisce. Forse ci ha ripensato o forse non intende far vedere come è stata ridotta. Il dubbio però svanisce intorno all’ora di pranzo di oggi, quando Bianca torna su Facebook e pubblica le foto delle cure che i sanitari le hanno praticato: punti di sutura, bende e cerotti. Se la caverà, fortunatamente. Ma ci vorranno settimane per le ferite, ancor di più per dimenticare l’aggressione.
Gli inquirenti, coordinati dal Capitano Zizzi, attendono ora di conoscere il referto dei sanitari. Determinante per capire se il fatto è procedibile d’ufficio o a querela di parte.
© Riproduzione riservata