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Marsciano: polemica sull'aliquota Imu e sull'Ici. Proposta per il Consiglio dei Ministri

“E' solo con un decreto che deve emanare direttamente il Presidente del Consiglio dei Ministri, con il quale i cittadini marscianesi, colpiti dal sisma del 2009, potranno avere speranze sulla completa esenzione del pagamento dell'imposta municipale unica (IMU), per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili”. Lo afferma il Consigliere Comunale Cristiano Costantini, intervenendo in merito ai dubbi espressi dalla popolazione locale, preoccupata dal fatto che si vedrebbero gravati, per effetto di una norma interpretativa contenuta nel D.L. del 6 dicembre 2011, dal pagamento di una nuova pesante imposta sul proprio immobile reso inagibile dal sisma. “Il Sindaco Todini prosegue il Consigliere -, giustamente ha fatto notare l'esigenza di una deroga al decreto legge sopra menzionato, il quale ha reso del tutto inapplicabile la riduzione del 50% dell'ICI e la reintroduzione del pagamento dell'IMU sull'abitazione principale, lasciando ai comuni, nella fattispecie, margini residui di manovra sulla leva finanziaria dell'imposta IMU. A tal proposito, è auspicabile che sulla prima casa l'aliquota sia portata al 2 per mille in un momento in cui le difficoltà economiche rendono necessario attenuare, in ogni forma, la pressione fiscale che grava sui nostri concittadini. Analogo ragionamento mi sembra logico chiederlo per il mondo imprenditoriale – conclude lesponente dellopposizione -. Il decreto sulle liberalizzazioni e infrastrutture approvato dal governo, ha inserito alcune agevolazioni per le imprese e alcune norme per il rilancio dell'edilizia e, quindi, stante l'attuale congiuntura negativa del mercato e l'evidente criticità dell'incidenza dell'IMU sull'invenduto, è importante un atto di indirizzo da parte del sindaco e dell'assessore al bilancio per ridurre l'aliquota IMU allo 0,38%, sui fabbricati costruiti e destinati dalle imprese costruttrici alla vendita, così come normato dallarticolo 56 del Decreto Liberalizzazioni (D.L. 201/2012) che riconosce ai Comuni la facoltà di ridurre l'aliquota al minimo consentito dalla legge.