Lo hanno pestato. A sangue. Procurandogli fratture al volto e al corpo, gli hanno rubato lo stipendio appena riscosso e lo hanno lasciato a terra tramortito. E' la rapina violentissima avvenuta lo scorso 7 ottobre davanti alla stazione di Marsciano. I due presunti responsabili sono stati arrestati e portati in carcere.
I fatti. Intorno alle 14.30, alla stazione ferroviaria di Marsciano, alcuni cittadini hanno assistito ad una violenta aggressione di due stranieri ai danni di un uomo. Sul posto sono arrivate diverse pattuglie di Carabinieri della Stazione di Marsciano e dell’Aliquota Radiomobile di Todi. I militari hanno trovato e soccorso un cittadino marocchino che sanguinava copiosamente. Era un operaio di 55 anni, residente a Deruta, che subito è stato trasportato al Pronto Soccorso di Pantalla, dove i sanitari gli hanno diagnosticato “trauma cranico facciale, con frattura delle ossa nasali ed escoriazioni multiple al volto e al corpo”, giudicandolo guaribile in giorni 30.
Le indagini. I Carabinieri di Marsciano, hanno raccolto testimonianze, ricostruendo che il malcapitato, al rientro da Perugia con un suo amico, era stato avvicinato da due suoi connazionali che lo hanno aggredito colpendolo violentemente su varie parti del corpo, fino a quando è rimasto a terra tramortito. Nel frattempo, l’amico della vittima intimorito dagli aggressori, è stato minacciato di allontanarsi altrimenti gli sarebbe toccata la stessa sorte. Ripresi i sensi, il cinquantacinquenne si è reso conto che i suoi aguzzini gli avevano rubato il telefono cellulare e 900 euro (salario del precedente mese di lavoro). I militari, grazie alla conoscenza del territorio, sono riusciti ad identificare gli aggressori in due cittadini marocchini regolari, uno domiciliato a Todi e l’altro a Bastia Umbra, entrambi già conosciuti per i loro numerosi pregiudizi di polizia di varia natura.
Gli arresti. Il quadro accusatorio elaborato dai Carabinieri è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Spoleto che ha chiesto ed ottenuto dal competente GIP la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dei due. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito ieri ed i due indagati, che dovranno rispondere delle pesanti accuse di concorso in rapina aggravata, violenza privata e lesioni personali, sono stati trasferiti nella casa circondariale di Spoleto.