Alla fine anche il sindaco di Marsciano Francesca Mele ha ceduto. Scuole chiuse da mercoledì 3 febbraio anche nel comune della Media Valle del Tevere come sollecitato lunedì mattina dalla riunione dell’Anci.
Il primo cittadino lunedì aveva firmato un’ordinanza da “zona rossa”, ma lasciando aperte le scuole. Limitando spostamenti, introducendo divieti su alimenti e bevande ed anticipando il coprifuoco. Poco prima delle 21 di lunedì, invece, il dietrofront ufficializzato con un comunicato stampa.
Il Comune di Marsciano, prendendo atto della richiesta pervenuta nella tarda mattina lunedì 1° febbraio da parte dell’ufficio di Igiene e sanità pubblica della Usl Umbria 1, – si legge nella nota – provvederà nella giornata di martedì 2 febbraio ad emettere una ordinanza per la sospensione della didattica in presenza nelle scuole elementari, medie e superiori. L’efficacia del provvedimento, che resterà in vigore per 14 giorni, inizierà a decorrere da mercoledì 3 febbraio. Sono esclusi da tale misura i nidi e la scuola dell’Infanzia, dove le attività continueranno a svolgersi regolarmente in presenza.
“Adottiamo questa misura nel rispetto di quanto l’autorità sanitaria impone – precisa il sindaco Francesca Mele – pur nella consapevolezza che la situazione nelle scuole del territorio non presenta particolari elementi di criticità e nella convinzione che, visto il ruolo fondamentale che la scuola assolve, sarebbe stato più opportuno, piuttosto che sospendere indistintamente tutte le attività in presenza delle scuole primarie e secondarie, procedere con eventuali interventi mirati nei singoli plessi, sia sulla base delle risultanze numeriche legate ai contagi effettivi che tenendo conto del diverso impatto che l’esclusivo ricorso alla didattica a distanza ha per le varie fasce di età degli studenti. Sarebbe, infatti, sicuramente stato auspicabile poter almeno escludere da questo provvedimento gli alunni delle scuole elementari, che più subiranno le conseguenze di questa sospensione”.