Si sono concluse in questi giorni le indagini svolte dal Comando stazione del Corpo forestale dello Stato di Marsciano, che hanno portato alla luce un’attività di autoriparazione completamente abusiva, in assenza del benché minimo requisito all’esercizio.
L’officina in questione era stata allestita nella zona industriale del Comune di Marsciano in prossimità del centro urbano, all’interno di un capannone, abilmente schermato con rete ombreggiante posta lungo tutto il perimetro della struttura e con un ingresso delimitato da due cancelli in metallo costantemente chiusi, ma accessibili alle sole persone di fiducia.
Gli agenti della forestale ed i colleghi della Polizia Municipale, hanno atteso con pazienza il momento propizio per accedere alla struttura e, una volta entrati insieme ad uno dei due gestori, hanno potuto appurare inequivocabilmente quale fosse l’attività svolta.
All’interno del capannone e nell’area di pertinenza dello stesso, sono stati trovati complessivamente 45 autoveicoli e 3 semirimorchi in differenti condizioni d’uso. Per questi mezzi si è potuto escludere la provenienza illecita: si tratta infatti di veicoli portati lì da privati per lavori di manutenzione , come confermato anche da due “clienti”, giunti presso l’officina durante il sopralluogo.Il capannone era stato adibito ad officina di riparazione con tanto di utensili e strumentazioni per le più svariate operazioni di manutenzione, un forno per la verniciatura delle carrozzerie ed un colorimetro per la composizione delle colorazioni desiderate.
L’attività di autoriparazione completamente abusiva e svolta in violazione delle più elementari norme in materia ambientale, è esercitata da due cittadini italiani cinquantenni, entrambi residenti nella provincia di Perugia, i quali sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per aver installato un impianto di verniciatura senza la preventiva autorizzazione alle emissioni in atmosfera, per aver scaricato acque reflue contaminate da grassi ed oli sintetici derivanti dal lavaggio delle componenti meccaniche dei veicoli in manutenzione in assenza di pretrattamento ed autorizzazione e per aver depositato rifiuti pericolosi con modalità inidonee ad evitare la contaminazione delle matrici ambientali.
L’impianto di verniciatura, i locali da cui si originava lo scarico di acque reflue contaminate ed i rifiuti illecitamente stoccati, sono stati sottoposti a sequestro penale preventivo di iniziativa della P.G. successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
Gli uomini del Corpo forestale hanno contestualmente posto sotto sequestro amministrativo le attrezzature e le strumentazioni utilizzate per l’esercizio abusivo dell’attività di autoriparazione in attesa della confisca, così come previsto dalla Normativa Nazionale di settore in materia di “Disciplina dell’attività di autoriparazione”. I due gestori sono stati destinatari di sanzioni amministrative pari a circa diecimila euro ciascuno, per esercizio abusivo dell’attività di autoriparazione , per omessa tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti pericolosi e per scarico di acque reflue senza la preventiva autorizzazione.
Anche i clienti, “sprovveduti”, per essersi avvalsi di un’autofficina abusiva, sono stati sanzionati amministrativamente per un importo di cinquanta euro ognuno.